Il conflitto siriano torna in Turchia. Cinque civili turchi sono stati uccisi e diversi feriti mercoledì in una località di frontiera da tiri di obice provenienti dalla Siria. Si è trattato dell’incidente più grave dopo quello di giugno, quando un missile siriano aveva distrutto un aereo militare turco.

In segno di ferma risposta all’attacco, il Parlamento turco ha autorizzato l’immediato bombardamento di postazioni dell’esercito siriano alla frontiera tra i due paesi. Secondo l’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo, diversi soldati siriani sono rimasti uccisi.
Quella del Parlamento al governo di Ankara è “l’autorizzazione formale di condurre operazioni militari in territorio siriano in nome della sicurezza del popolo turco.” I bombardamenti sono proseguiti su tutta la giornata di giovedì.

I tiri di obice provenienti dalla Siria hanno colpito il villaggio turco di Akçakale, vicino al posto di frontiera siriano di Tall al-Abyad, che di recente è stato teatro di intensi combattimenti tra l’esercito del regime di Bachar al Assad e i ribelli dell’Esercito siriano libero.

Di fronte alla crescente tensione tra i due paesi, il Consiglio della Nato ha tenuto mercoledì sera una riunione d’urgenza, su richiesta di Ankara. La Turchia ha inoltre chiesto alla Siria di mettere fine alle sue chiare violazioni del diritto internazionale.
I 15 membri del Consiglio di sicurezza della Nato dovrebbero pubblicare una dichiarazione di condanna verso i bombardamenti siriani e chiedere a Damasco di rispettare il territorio turco.
La Russia, paese alleato del regime di Damasco, potrebbe proporre una modifica al testo della Nato o anche lanciare l’idea di un’inchiesta internazionale.
Gli Stati Uniti hanno protestato contro l’attacco siriano tramite la Segretaria di Stato Hillary Clinton, che si è espressa in una conferenza stampa.
Il Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha espresso una ferma condanna. Un portavoce ha confermato che la Nato sorveglia la situazione da vicino e con grande preoccupazione.