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L’economista americano Daniel J. Mitchell, ardente difensore della Svizzera negli Stati Uniti, critica la pressione di Washington su Berna attorno al segreto bancario e difende il sistema economico elvetico.

Membro del Cato Institute di Washington, un think tank dedicato alla libertà individuale e al libero mercato, Daniel J.Mitchell si esprime in un’intervista apparsa lunedì sulla Basler Zeitung.

“E’ disgustoso, Washington tratta la Svizzera peggio di come tratta la Corea del Nord – commenta.
A suo dire, le autorità americane hanno agito in una maniera ingiusta, con una pressione eccessiva nei confronti della Svizzera : “Vi sono state minacce gravi verso le banche svizzere e i loro salariati. La sovranità della Svizzera non è stata rispettata.”

Mitchell, che interviene regolarmente su giornali quali Wall Street Journal e New York Times, è dispiaciuto che Berna abbia ceduto alle minacce americane : “Certamente è difficile per un piccolo paese affermarsi sulla scena internazionale, ma è una sfida che va raccolta.”
“L’unico motivo per cui la Svizzera è in conflitto con paesi in cui la fiscalità è alta è la loro pessima politica. Se i governi adottassero una politica fiscale moderata, questa andrebbe a favore di tutti.
Invece di voler obbligare la Svizzera a cambiare la sua politica, negli Stati Uniti faremmo meglio a guardare ciò che non funziona in casa nostra.”

Le spese pubbliche degli USA rappresentano il 40% del Pil, fa notare l’economista e la tendenza va nella direzione sbagliata. In Europa, la Svizzera è un’eccezione di tutto riguardo, con un tasso del 35%.
A suo dire, il prossimo presidente americano dovrebbe, oltre a ridurre le imposte, copiare il freno all’indebitamento svizzero, il miglior modo per ridurre la spesa pubblica. Ma né Mitt Romney né Barack Obama sono capaci di cambiare la situazione.
“Abbiamo bisogno di dirigenti della stoffa di Ronald Reagan o Margaret Thatcher – aggiunge – Invece, i due candidati alla Casa Bianca propongono unicamente progetti che porteranno spese sempre maggiori e fuori da ogni controllo.”