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Il Meccanismo europeo di stabilità lanciato il 9 ottobre tradisce i padri e i trattati fondatori dell’Unione europea. E niente permetterà di assicurare la salvaguardia dell’Unione monetaria.

Estratti da un articolo del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.

“L’eccezione diventa la regola : il MES, il Meccanismo europeo di stabilità finanziaria oggi è parte integrante dell’Unione europea. E’ destinato a tirar fuori dai guai i paesi della Zona euro che non possono o non vogliono rispettare le regole del gioco della moneta comune.
Istituendo il MES, i salvatori dell’euro non solo hanno ignorato le promesse dei padri fondatori dell’Unione ma anche la clausola del non-recupero che figura nei trattati europei.
L’equilibrio dei poteri e la stabilità dell’Unione monetaria si trovano modificati e probabilmente non nel buon senso.

L’euro si vede privato del principale strumento di pressione che gli permetteva di garantire la coesione dell’Unione : la credibile minaccia di obbligare i paesi che non si piegano alla disciplina di bilancio e non fanno il necessario per assicurare la competitività della loro economia ad assumere le proprie responsabilità e a far fronte alle proprie mancanze.

Solidarietà, ecco la nuova parola d’ordine. Il MES organizza e istituzionalizza la responsabilità comunitaria.
L’aiuto si accompagna a condizioni la cui attuale severità non pare durevole. Già oggi i paesi che ne approfittano, o che desiderano approfittare di questo aiuto, puntano, con successo, a un ammorbidimento delle condizioni. Ad esempio la Spagna, preferirebbe dirottare direttamente gli aiuti verso le sue banche allo stremo e evitare così di avere a che fare con economie di bilancio o di aprire il mercato del lavoro.
Il potenziale di ricatto dei paesi deboli della Zona euro è alto e andrà crescendo fino a che i responsabili politici europei avranno la convinzione che nessun Stato membro deve essere abbandonato.
L’instaurazione di questo potente fondo di salvataggio apre un nuovo capitolo nella storia dell’Unione monetaria. A lato di una Banca centrale europea che non è più indipendente dalla sfera politica, appare un fondo anti-crisi altamente politico. Tramite la BCE e il MES, la classe politica europea intende ridurre l’influenza deî mercati finanziari.
Le differenze di solidità tra i paesi della Zona euro non devono più tradursi in scarti dei tassi d’interesse. Accumulare il debito diventa così meno oneroso. Una strada rischiosa che può facilitare le riforme nei paesi in crisi come può anche esserlo incitare i paesi a optare durevolmente per una vita a credito. L’esperienza porta a credere che è quel che succederà. »