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Opinione d’impostazione liberista quella che Alexander von Wyttenbach, presidente onorario dell’UDC Ticino, scrive sul Corriere del Ticino di mercoledì 10 ottobre.

L’attuale crisi del debito mostra come l’Occidente proceda sulla “Via verso la schiavitù” descritta da Hayek, scrive von Wyttenbach : “I governi europei nel loro sforzo di aumentare le entrate fiscali, oltre a forzare la persecuzione degli evasori fiscali si stanno accanendo contro i “ricchi” e contro la proprietà individuale.
La garanzia e la tutela della proprietà individuale rappresentano il fondamento della società liberale, presupposto dell’economia di mercato e della creazione di ricchezza.
La ricchezza che ogni cittadino acquisisce … è di sua individuale, personale proprietà, il PIL non appartiene allo Stato, ma a tutti i cittadini che vi hanno contribuito.

… I milionari e miliardari di oggi non vivono a sbafo, non stanno certo con le mani in mano, ma lavorano sodo, il loro patrimonio è investito in attività economiche che creano ricchezza e posti di lavoro.
[…] Dal momento in cui il valore del denaro fu disgiunto da quello dell’oro, si iniziò a stampare moneta e si spalancò la porta all’economia dei debiti, pubblici e privati.
La politica scoprì, che col denaro cartaceo senza un controvalore reale (e quindi col debito pubblico), era possibile far crescere l’economia e aumentare esponenzialmente gli incassi dell’erario, da poi distribuire alla popolazione con spese utili per farsi eleggere, bastava stampare moneta.
Con l’aiuto delle banche centrali, il mondo della finanza ben presto scoprì che era possibile generare grossi profitti fasulli prestando agli Stati montagne denaro, garantito dai contribuenti.

Ora che gli Stati non riescono più a pagare gli interessi dei debiti, la crisi delle banche è diventata inevitabile.
Per chiudere le voragini di debito pubblico … si cercano i denari “dove ci sono” con imposte al limite dell’esproprio della proprietà privata.
Non sarà certo la persecuzione dei ricchi, come praticata ad esempio dal Presidente socialista francese Hollande, a salvare la Francia, non sarà certo l’austerità a salvare l’Europa in crisi.
[…] Una volta il cittadino era orgoglioso di mo¬strare quanto possedeva, oggi invece, grazie all’acquisto dell’arredamento a rate o della grossa automobile con il leasing, in realtà si pavoneggia socialmente coi suoi debiti.
Chi spende e spande viene favorito, chi mette da parte denaro è tassato due volte.
Oggi la politica considera l’evasione fiscale un crimine e ogni riduzione delle imposte un “regalo” …
Contro il male dell’evasione fiscale, considerata un crimine dallo Stato padrone, vi è un solo rimedio semplice ed efficiente: moderare l’imposizione.
E’ampiamente dimostrato, che il contribuente considera giusto ed è disposto a pagare senza mugugni fino circa un terzo del suo reddito, superato questo limite, si sente spennato, sentimento che innesca l’evasione.”