Tariq Ramadan, intellettuale islamico e professore a Oxford, ha pubblicato un nuovo libro “L’Islam et le réveil arabe” (l’Islam e il risveglio arabo), che gli è valso una pioggia di critiche da parte degli editorialisti.

Nella prima parte del libro, Ramadan esamina la Primavera araba e le sue origini. Un’interpretazione che viene derisa dal Wall Street Journal : “La sua analisi degli eventi si legge come una teoria cospirazionista. Secondo Tariq Ramadan, il governo americano e le “potenti società americane” hanno incoraggiato i giovani attivisti che hanno avviato la Primavera araba per aprire i mercati arabi e integrare la regione nell’economia mondiale”.


Il giornalista del Wall Street Journal Sohrab Ahmari, critica anche le teorie sul ruolo del canale televisivo al Jazeera nella copertura degli eventi : “Al Jazeera faceva anche parte della cospirazione. La copertura della Primavera araba da parte del canale televisivo del Qatar si è avverata utile agli scopi dell’amministrazione americana – scrive Ramadan nel suo libro.

Nella seconda parte dell’opera, Ramadan prospetta il futuro di questa regione e anche questo viene criticato da Sohrab Ahmari : “Si leggono un mucchio di banalità sulla giustizia, l’uguaglianza, la responsabilizzazione delle donne, la lotta contro corruzione e povertà” […] Ma è a corto sugli argomenti che permetterebbero a questa regione, sfigurata da decenni di dittaure, di realizzare le proprie aspirazioni.”

Sul World Affairs, Michael Totten scrive : “L’uomo che Time e Foreign Policy acclamano come uno dei maggiori intellettuali al mondo si rivela essere un cospirazionista delirante, le cui teorie appaiono stupide sia in Occidente sia nel Medio Oriente.”

Nel The Independent, Robin Yassin-Kasab usa toni meno sarcastici : “Ramadan si pone contro la visione secondo cui i poteri stranieri sarebbero osservatori passivi degli eventi e per la credenza contraria, secondo cui i rivoluzionari arabi sono stati semplici pedine nelle mani di attori stranieri.”

(Fonte : Slate.fr)