Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/clients/d43697fba9b448981cd8cd1cb3390402/web/content/themes/newsup/single.php on line 88

Attraverso un comunicato rilasciato mercoledì, WikiLeaks ha annunciato che inizierà a pubblicare decine di migliaia di files contenenti email scambiate nella sfida elettorale tra i democratici di Barack Obama e i repubblicani di Mitt Romney.

Dal sito wikileaks.org : “Oggi, mercoledì 10 ottobre, WikiLeaks ha iniziato la pubblicazione di 200,000 Global Intelligence Files (GI Files) riferiti alle elezioni presidenziali statunitensi. Ogni giorno pubblicheremo files su Obama, Biden, Romney, il partito repubblicano e quello democratico.
Oggi pubblichiamo 13,734 email riferite al repubblicano Romney e datate dal 3 gennaio al 19 dicembre 2011.
Le email mettono in luce la stretta connessione tra lo staff dell’agenzia investigative Stratfor con gli uffici del governo.
Il vice presidente dell’Intelligence della Stratfor, Fred Burton, è stato agente speciale presso il U.S. State Department’s Diplomatic Security Service e deputato capo della divisione anti-terrorismo.
Per questa stretta connessione con il governo degli Stati Uniti, i GI Files svelano i nomi delle persone chiave delle elezioni presidenziali americane.
L’unico governo legittimo è quello eletto da una popolazione informata. Le pubblicazioni di WikiLeaks hanno lo scopo di informare l’elettorato americano.”

Le accuse di Anonymous a WikiLeaks – Per aprire la pagina che dà accesso ai GI Files si deve poi cliccare sul link http://wikileaks.org/the-gifiles.html.
Si giunge allora in una pagina intermedia, un paywall : per avere accesso ai files viene chiesto un contributo minimo di 15 dollari.
Di fronte al paywall, il gruppo hacker Anonymous, che aveva consegnato le email a WikiLeaks dopo averle trafugate alla Stratfor, agenzia multinazionale di intelligence che lavora per corporazioni e agenzie governative americane, ha denunciato quello che considera un attacco alla libera informazione sempre predicata dal sito di Julian Assange.