Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/clients/d43697fba9b448981cd8cd1cb3390402/web/content/themes/newsup/single.php on line 88

Per il direttore generale del BIT di Ginevra, Guy Ryder, le politiche di austerità adottate in diversi paesi della Zona euro devono essere ripensate. A suo dire è urgente cambiare direzione, pena l’aggravamento della crisi economica mondiale.

L’ex sindacalista britannico, oggi nuovo responsabile del BIT, l’Ufficio internazionale del lavoro, ha espresso il suo sostegno alle dichiarazioni di Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetario internazionale, che ieri aveva chiesto di dare più tempo ai paesi indebitati per ridurre i propri deficit.
“La comunità internazionale è a una svolta. Spero prenderà una direzione diversa. Questo è il momento di rivedere le politiche di austerità – ha commentato Ryder.
Ryder ha messo in guardia sul fatto che l’effetto moltiplicatore delle misure di austerità in Europa ha conseguenze sociali disastrose e ha sottolineato come lo scenario più pessimista del BIT circa l’evoluzione della disoccupazione si stia avverando.

Ryder ha deplorato la rottura del dialogo sociale in Grecia e lo smantellamento del mercato del lavoro, che conduce a un sentimento di ingiustizia e a una situazione di rigetto.
Ha anche citato la Spagna : “E’ il momento di mettere un freno all’austerità, serve più tempo.”
A suo dire, attualmente in Europa si stanno rifacendo gli errori commessi in altre regioni del mondo negli anni 1980 e 1990, quando i politici operavano “aggiustamenti strutturali”
“Le misure di austerità non danno i risultati sperati – ha aggiunto – L’indebitamento può essere ridotto attraverso la crescita e la creazione di posti di lavoro.”

Per invertire la tendenza Ryder ha proposto investimenti nelle strutture pubbliche, il miglioramento dell’accesso delle piccole e medie imprese al credito, il rafforzamento dei sistemi di protezione sociale, che hanno un effetto automatico di stabilità.
Ha chiesto che vengano fatti seri sforzi sul piano internazionale per fermare la disoccupazione tra i giovani, “un’epidemia mondiale di proporzioni drammatiche”.