Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/clients/d43697fba9b448981cd8cd1cb3390402/web/content/themes/newsup/single.php on line 88

Il quotidiano britannico The Guardian annuncia che il 20 ottobre, proprio il giorno dell’anniversario della morte del colonnello libico Muammar Gheddafi, uno dei suoi figli sarebbe stato ucciso durante violenti scontri a Beni Walid.

Sabato la confusione regnava sovrana in Libia, dopo le dichiarazioni sull’arresto di diversi membri dell’ex regime e l’uccisione, a Beni Walid, di Khamis Gheddafi, il più giovane dei figli di Muammar Gheddafi. Una notizia che permane più che mai incerta, in quanto la sua morte era già stata annunciata diverse volte durante la rivolta contro suo padre, l’ultima delle quali nel novembre 2011.

Nella città si sono verificati violenti scontri che hanno opposto le truppe del governo a combattenti rimasti fedeli all’ex regime di Gheddafi. I morti sono una trentina e i feriti si contano a centinaia.
Per giustificare l’operazione militare lanciata contro la città, il governo ha spiegato che Beni Walid era diventata il rifugio di un gran numero di fuorilegge ostili alla rivoluzione e di mercenari. Le Nazioni Unite hanno espresso presoccupazione per questi nuovi scontri.

L’ufficio del primo ministro ha anche annunciato l’arresto di Moussa Ibrahim, ex-portavoce di Gheddafi. Un’informazione smentita dopo qualche ora dallo stesso governo di Tripoli.
Lo stesso Ibrahim ha confermato di essere libero, in una registrazione audio su Facebook la cui autenticità non ha potuto essere verificata : “Le informazioni sul mio arresto sono un tentativo di distogliere l’attenzione sui crimini commessi contro la nostra gente a Beni Walid – ha commentato.

Queste notizie confuse si accompagnano alla dichiarazione del presidente dell’Assemblea nazionale Mohamed al-Megaryef, che ha ammesso che la liberazione della Libia non è ancora stata completata. Diverse regioni del paese rimangono sotto il controllo di gruppi ribelli o di fedeli all’ex regime.
Megaryef ha parlato di ritardi nella ricostruzione del paese e di negligenza nella formazione di un esercito e di una forza di polizia, così come nel controllo delle armi che circolano nel paese.