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Lugano, aprile 2013 : elezioni per il rinnovo dei poteri Esecutivo e Legislativo.
Nell’edizione di martedì del Corriere del Ticino Matilde Casasopra scorre le fila dei partiti in vista di questo importante evento politico
.

“La posta in palio – scrive Casasopra – è alta e i segnali non mancano per immaginare che la nona città svizzera, liberale per eccellenza, possa trovarsi nell’aprile del 2013 a dover passare il timone al movimento di Giuliano Bignasca (che in Municipio c’è già).
… Il biondo municipale e consigliere nazionale (classe 1974) pare che proprio non ne voglia sapere di andare a chiudersi nelle «stanze del potere» di Bellinzona.
Se come municipale di Lugano, dalle colonne de «Il Mattino» può sparare sul Governo cantonale, come farebbe a sparare sul suo presidente-mentore, sul «suo» giornale, da Palazzo delle Orsoline?
E poco importa se l’uomo più votato e amato del Ticino (classe 1959), ha già traslocato in via Motta e non ha mai negato neppure con il sindaco Giudici di essere interessato a tornare nell’Esecutivo di Lugano, dove nel 1992 iniziò la sua ascesa politica.
Piaccia o no, proprio all’interno della Lega, la sua candidatura va un po’ – come dire? – stretta. La questione dovrebbe risolversi entro metà novembre.

Nel frattempo la municipale socialista (classe 1964) che alcuni volevano «inamovibile» ha fatto sapere che non sarà della partita cosicché il nome di un’altra donna socialista (classe 1958), già consigliera comunale a Lugano e già apprezzata consigliera di Stato, ha cominciato a girare con insistenza quale «candidato forte» del PS.
Il PPD, dal canto suo, ha svelato tutti i misteri. Angelo Jelmini (classe 1955), subentrato a Paolo Beltraminelli (classe 1961), sarà della partita, ma dovrà vedersela con figure di tutto rispetto: il presidente dell’OMCT, Franco Denti e due granconsiglieri in carica.

Il PLR, invece, per il momento ha presentato programma, idee e slogan. I bene informati dicono che ci sono già pronte due liste: una con il sindaco uscente come «testa di serie», una con un «nome a sorpresa» nel caso Giorgio Giudici dicesse «stop».
In entrambe le liste, però, una candidatura è certa: Giovanna Masoni, classe 1963.”