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Il ministro tedesco delle finanze Wolfgang Schäuble ha dichiarato martedì di desiderare l’applicazione dell’accordo fiscale tra il suo paese e la Svizzera, ritenendo che l’acquisto di dati bancari su cittadini tedeschi sospettati di frode fiscale va considerata come seconda opzione.

Di fatto, sostiene Schàuble, lo Stato deve sorvegliare la piena applicazione della legge, evitare qualsiasi forma di collaborazione con i criminali. E’ dunque necessaria la messa in opera dell’accordo fiscale firmato nel 2011 tra Berlino e Berna.
Il trattato dovrebbe entrare in vigore nel gennaio 2013 e prevede che le autorità tedesche rinunciano ad acquistare dati bancari rubati alle banche svizzere e che gli averi di cittadini tedeschi depositati in Svizzera vengano tassati tra il 21% e il 41% del valore dei depositi.
In Germania, l’opposizione in Parlamento, i Verdi e i social-democratici si oppongono alla ratifica dell’accordo, che considerano troppo clemente verso gli evasori fiscali.

In passato l’amministrazione della Renania del nord-Vestfalia ha già acquistato diversi CD contenenti questo genere di dati, attirando in questo modo le critiche del governo svizzero e facendo comunque sapere di avere l’intenzione di acquistarne altri.
L’accordo fiscale punta ad assicurare che tutti i redditi siano imponibili in egual misura in Germania, qualunque sia il paese in cui si trovano depositati, ha dichiarato Wolfgang Schäuble.