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Il freddo che domenica ha raggiunto la città di New York ha aggiunto difficoltà alle vittime dell’uragano Sandy. Una settimana dopo il violento uragano che ha colpito la costa nord-est degli Stati Uniti, a New York sono decine di migliaia le persone rimaste senza un riparo.

“Fa freddo e moltissime persone alloggiano in case inabitabili. Abbiamo decine di migliaia di persone che hanno bisogno di una soluzione immediata – ha dichiarato Andrew Cuomo, governatore dello Stato in conferenza stampa.
Il sindaco Michael Bloomberg parla di almeno 40’000 senzatetto. Bloomberg ha insistito sulla vastità e gravità dell’uragano, comparando la situazione a quella del passaggio dell’uragano Katrina su New Orleans, nella Louisiana del Sud nel 2005.
Ma per Katrina molte persone avevano lasciato la città, ha detto “A New York invece la gente rimane e questo rappresenta per noi una sfida enorme. In città non vi sono molti alloggi vuoti e a disposizione.”

Il black out elettrico continua e tocca circa 700’000 persone nello Stato di New York e oltre un milione nel vicino New Jersey.
Di notte le temperature scendono sotto lo zero e per metà settimana è attesa una nuova perturbazione, con venti violenti e possibili inondazioni sul littorale.
Sei giorni dopo il passaggio dell’uragano che negli Stati Uniti ha fatto oltre 100 morti, un problema maggiore è costituito anche dalla penuria di carburante, indispensabile per i generatori, spesso unica fonte di riscaldamento.
Il governatore Cuomo ha indicato che vi sono stati dei miglioramente ma ha ammesso che le difficoltà sono molte e dureranno a lungo.
“Si deve avere pazienza – ha detto, mentre nelle stazioni di benzina gli automobilisti attendono in coda per ore. In diversi distributori viene imposto un rifornimento massimo di 30 dollari per auto.

Il sindaco di New York ha insistito affinchè le persone che vivono in case senza elettricità né riscaldamento si rechino nei centri d’accoglienza : “Il freddo può uccidere – ha detto Bloomberg.
Oltre a scorte d’acqua e cibo, i servizi cittadini distribuiscono coperte, batterie per lampade tascabili e latte per i bébé.
I volontari sono molti, operano soprattutto nei quartieri devastati di Rockaways, nel Queens e a Staten Island.
Malgrado la situazione sia ancora critica, oggi dovrebbe riaprire la maggior parte delle scuole di New York, chiuse da una settimana. “Vestite i vostri figli con indumenti caldi – ha raccomandato il sindaco Bloomerg – le aule saranno fredde, senza riscaldamento.”