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Il Gran Consiglio ha approvato martedì il risanamento della Cassa pensioni dei dipendenti dello Stato. L’operazione ha visto 52 voti favorevoli, 12 contrari (Lega e MpS) e 7 astensioni.

Un piano lungo quattro decenni, che entrerà in vigore il primo gennaio prossimo e durerà sino al 2051,andando alla ricerca di 1,7 miliardi di franchi equamente ripartiti fra assicurati e datori di lavoro, per raggiun­gere l’obiettivo del grado di copertura dell’85%.

La pensione non verrà più calcolata come percentuale sullo stipendio, ma verrà determinata in base al capitale accumulato fino al pensionamento (tutte le prestazioni verrebbero coperte dai contributi pagati dal datore di lavoro e dal dipendente).

Per quanto riguarda le misure a carico degli assicurati, attivi e pensionati:
Gli assicurati che vanno in pensione prima di 64/65 anni ricevono, oltre alla rendita previdenziale, una rendita AVS/AI anticipata pari al 80% di quella massima.
Questa rendita sostitutiva sarà finanziata al 100% paritariamente dal datore di lavoro e dai dipendenti.
Il contributo del 1% sul salario assicurato che il dipendente paga per il risanamento della Cassa non sarà più riconosciuto come capitale di libero passaggio e rimarrà quindi alla Cassa.

Misure a carico dei datori di lavoro (Cantone e/o altri enti): Riguardo al contributo supplementare del 2% sul salario assicurato, l’attuale 15.6% a carico del datore di lavoro sul prelievo totale del 27.1% salirà al 17.6%.
Per attenuare il disavanzo tecnico, il Cantone verserà alla Cassa pensione un capitale di 477.6 milioni di franchi in 39 rate annuali, somma riconosciuta come debito del Cantone verso la Cassa.
Sul debito residuo dopo il versamento di ogni rata il Cantone pagherà alla Cassa un interesse del 3.5%.

(Fonte : Corriere del Ticino)