Nell’ambito della messa in opera di un programma di risparmio, il Credit Suisse annuncia la soppressione di 300 posti di lavoro nelle sedi in Svizzera.

In Svizzera la banca impiega circa due quinti dei suoi 48’000 collaboratori.
La misura è legata al raggruppamento delle attività che necessitano l’impiego di numeroso personale, la consulenza per i piccoli clienti e la gestione patrimoniale dei clienti facoltosi.
Gli impiegati di questi settori sono stati informati venerdì di primo mattino.

La riduzione di personale riguarda soprattutto funzioni di manager e di specialisti, ha precisato venerdì un portavoce dell’istituto e permetterà un risparmio annuo di 50 milioni di franchi.
Nell’ambito di questa semplificazione delle strutture la banca si doterà di una nuova unità chiamata Wealth Management & Private Clients Switzerland.

Confrontato a condizioni di mercato difficile e al rallentamento della congiuntura, il Credit Suisse aveva annunciato a fine ottobre l’intenzione di risparmiare sino a 4 miliardi di franchi entro il 2015.
L’associazione dei lavoratori Employés Suisse ha criticato l’annuncio. A suo dire il Credit Suisse si iscrive nella linea delle aziende che hanno deciso di risolvere i problemi attraverso licenziamenti di vasta portata.
Una soluzione comoda, mentre invece ne esisterebbero altre, come ad esempio l’introduzione del lavoro parziale.
L’associazione segnala inoltre la possibilità di apportare risparmi riducendo i salari troppo alti dei dirigenti e in particolare i loro bonus.