Venerdì presso la Cancelleria federale è stato depositato il testo dell’iniziativa de I Verdi, che punta alla fine della produzione di energia nucleare entro il 2029.

L’iniziativa ecologista era accompagnata da 108’714 firme convalidate. Il testo esige che la durata di funzionamento delle centrali nucleari in Svizzera non vada oltre i 45 anni, implicando dunque la fine della produzione di energia nucleare entro il 2029, con la chiusura della centrale più recente, quella di Leibstadt (AG).

L’iniziativa punta anche al risparmio di energia e alla produzione di energie rinnovabili.
“Il testo rappresenta un elemento di sicurezza indispensabile, a causa dei rischi dell’atomo e degli alti costi generati dal nucleare – ha dichiarato in conferenza stampa la co-presidente de I Verdi Regula Rytz.

“Solo un calendario vincolante permetterà una svolta durevole, garantendo la sicurezza di pianificazione necessaria per gli investimenti nelle energie rinnovabili e l’efficienza energetica.
Questo darà alla Consigliera federale Doris Leuthard il sostegno necessario per le misure della sua strategia energetica – ha spiegato Cécile Bühlmann, presidente del Consiglio di fondazione di Greenpeace.
A suo dire, l’anno 2029 è un compromesso, perchè un’uscita dal nucleare sarebbe già possibile nel 2025, quando le risorse verdi permetterebbero di coprire il 90% del bisogno di energia.

L’iniziativa de I Verdi non precisa come verrà garantito l’approvvigionamento energetico dopo il 2029, ma il partito è fiducioso : “Numerosi progetti sono in corso, le persone diminuiscono il loro consumo e il sole e il vento hanno un potenziale più importante di quanto dica l’amministrazione – ha commentato il Consigliere nazionale ecologista Bastien Girod (ZH).