Un bagno di sangue si preparerebbe contro la comunità alaouita in Siria, una comunità alla quale appartiene il presidente siriano Bachar al Assad.

Nei combattimenti che oppongono i guerriglieri dell’esercito siriano libero ai soldati del regime, a essere attaccati dai ribelli sono sempre più i quartieri abitati da membri di questa comunità. I ribelli obbedirebbero alle direttive emanate dal Consiglio nazionale siriano.

Il Consiglio nazionale siriano è un’autorità politica di transizione creata dopo l’insorgere della guerra civile, ufficializzata il 2 ottobre 2011 a Istanbul, in Turchia.
Ha lo scopo di coordinare tutti gli oppositori al regime di Bachar al Assad, in Siria e in altri paesi.
Nel Consiglio, la maggioranza è detenuta dai Fratelli musulmani. Malgrado sia stato riconosciuto da diversi paesi della Comunità internazionale, il Consiglio nazionale siriano non ha l’appoggio militare sul terreno dei Caschi blù delle Nazioni Unite, a causa del veto di Russia e Cina al Consiglio di sicurezza dell’ONU.

Stando a quanto riporta il sito dell’opposizione Syria Truth, l’ordine per gli attacchi è stato dato dal vice presidente del Consiglio nazionale siriano, responsabile della confraternita dei Fratelli musulmani, Farouk Tayfour, che attualmente risiede in Turchia.
Tayfour ha chiesto in particolare a due brigate, Ansar al-Islam e Ahrar Hourane, di colpire i quartieri abitati dagli alaouiti.

“I giorni e le settimane che verranno vedranno bagni di sangue senza precedenti, con autobombe, bombardamenti e esecuzioni sommarie – ha indicato una fonte vicina ai Fratelli musulmani e riportata da Syria Truth.
Una fazione del Consiglio nazionale siriano, quella che raggruppa i nazionalisti liberali, ha già pubblicato un comunicato che dichiara guerra “alle colonie nassirite”, un’allusione ai quartieri degli alaouiti, segnalando che l’autobomba che è di recente scoppiata in uno di questi quartieri era stata depositata dai “battaglioni sunniti”.
Il testo segnala che si è trattato del primo attacco di questo genere e che sarà seguito da altri attentati per “liberare la Siria dall’occupazione iraniana sciita e dalla banda nassirita al potere.”

Secondo Syria Truth, il primo a proporre l’attacco sistematico agli alaouiti è stato l’oppositore Farid al-Ghadiri.
Siriano naturalizzazo americano, già nel 2007 al-Ghadiri aveva incontrato in Palestina dirigenti israeliani con i quali aveva intavolato discussioni per “rovesciare il regime di Damasco e instaurare la pace con Israele.”