Quando nel 2011 Barack Obama aveva mandato un centinaio di soldati in Uganda per dare la caccia a Joseph Kony, capo dell’Esercito della resistenza del Signore, la reazione alla notizia era stata nulla. Che male potevano fare cento soldati statunitensi persi nella foresta ugandese sulle tracce di un presunto terrorista?

Oggi invece la situazione non lascia indifferenti. Il servizio stampa di Army Times scrive che gli Stati Uniti si apprestano a inviare più di 3000 soldati in diverse regioni africane.

L’esercito americano è già ben presente nel continente africano. Per gli Stati Uniti avere un piede, militarmente parlando, in tutti gli angoli dell’Africa limita il rischio che i loro interessi siano senza protezione in quelle regioni dove esiste una minaccia.
Ad esempio, il Mali ha riserve di petrolio e dispone di una posizione strategica ma è in preda a una crescente destabilizzazione a causa dei tuareg secessionisti del nord.
In questo paese gli Stati Uniti sono stati presenti per addestrare i soldati del posto in un’operazione denominata “Atlas Accord 12”.
Le esercitazioni militari ad opera degli americani, nel corso del 2012, sono state diverse e stando ai comunicati del US Africa Command (AFRICOM) si tratta di operazioni benefiche sia per gli Stati Uniti che per l’Africa.
Il loro messaggio centrale è che i soldati americani e quelli africani sono partner nella guerra contro il terrorismo.
In realtà, come fanno notare diversi osservatori africani, questo rapporto va in un’unica direzione, ossia quella dello sfruttamento massiccio delle risorse materiali e umane dell’Africa da parte dell’Occidente.

Un rapporto del Bureau de Recherche du Congrès sui piani di sfruttamento americano era stato messo online da WikiLeaks.
Vi si legge : “Malgrado i conflitti nel delta del Niger e in altre regioni produttrici di petrolio, il potenziale è alto e gli analisti ritengono che entro il 2015 l’Africa potrà fornire circa il 25% dei bisogni americani in petrolio.”
Il documento cita un ufficiale del Dipartimento statunitense della Difesa : “La missione principale delle forze USA (in Africa) è assicurare che i campi petroliferi in Nigeria siano al sicuro.”
Gli interessi dell’Africa sono in conflitto con quelli degli Stati Uniti e le loro relazioni in alcun caso devono essere interdipendenti.
Sarebbe opportuno che gli africani reagissero alla presenza dei soldati statunitensi come fanno con le termiti quando queste infestano le loro case.

(Fonte : blackagendareport.com – Bad News for Africa: 3,000 More U.S. Soldiers are on the Way, di Mark P.Fancher)