Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange considera che la Commissione europea sia coinvolta nel blocco dei finanziamenti al suo sito.
Lo ha dichiarato martedì in teleconferenza da Londra, reagendo alla decisione della Commissione di non condurre un’inchiesta relativa al blocco dei finanziamenti a WikiLeaks.
Martedì la Commissione europea aveva decretato che la decisione di Visa e MasterCard di non permettere il trasferimento di soldi verso WikiLeaks non infrange la regolamentazione europea.
Assange si è detto sorpreso del punto di vista della Commissione, quando invece la commissione delle Nazioni Unite per la libertà di espressione aveva condannato il blocco.
“Il 98% dei finanziamenti europei di WikiLeaks è bloccato, abbiamo già perso 50 milioni di dollari. E’ una pena di morte economica che pesa su WikiLeaks – ha dichiarato Assange.
Assange ritiene che la Commissione europea contraddice anche il Parlamento europeo, che il 19 novembre aveva statuito che le decisioni arbitrarie del blocco dei finanziamenti devono essere evitate.
Mercoledì 28 novembre ricorreva il secondo anniversario del “Cablegate”, la divulgazione di 250’000 messaggi diplomatici americani top secret da parte di WikiLeaks.
Il blocco dei finanziamenti colpisce il sito fondato da Julian Assange dal dicembre 2010.
Visa Europe e MasterCard Europe, che rappresenta il 97% delle carte di credito in Europa, rifiutano da quasi due anni il trasferimento di fondi verso DataCell, la compagnia incaricata di riunire i soldi raccolti per finanziare le attività di WikiLeaks.
Julian Assange ritiene che questo blocco sia la conseguenza delle pressioni esercitate dalle case madri americane delle due aziende.