Gli oppositori del presidente egiziano Morsi confermano che le violente manifestazioni di mercoledì notte (pesante il bilancio delle vittime) sono state scatenate da islamisti liberati dalle prigioni del Cairo.
La loro scarcerazione era stata autorizzata da un decreto presidenziale
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“Stiamo affrontando una sorta di organizzazione paramilitare. Non siamo più a livello di protesta o di contestazione. Abbiamo oltrepassato una soglia terribile – denuncia “El Nesr”, un imprenditore francese che da anni vive in Egitto.

La situazione al Cairo era peggiorata radicalmente nel corso degli ultimi giorni, da quando il presidente Mohamed Morsi – membro della confraternita dei Fratelli musulmani – aveva firmato un decreto che gli assegnava un potere quasi assoluto.
Secondo “El Nesr”, il decreto presidenziale è la parte visibile dell’iceberg. Neutralizza le decisioni della giustizia, in particolare della Corte costituzionale, che avrebbe potuto impedire la stesura di un progetto di nuova Costituzione, redatto quasi esclusivamente dagli islamisti e che di fatto instaurerebbe in Egitto la legge islamica.
Il fuoco alle polveri è stato messo dalla somma di riforme ingiuste. Oltre ad aver redatto un progetto di Costituzione che darebbe pieno potere alla Sharia, gli islamisti stanno prendendo il controllo di tutte le istituzioni professionali : nella “loro” Costituzione, è prevista l’età minima per poter lavorare a 9 anni e il matrimonio per le ragazze a partire da 12 anni.
“Sono stati sciolti i cani – commenta “El Nesr” – ossia, una milizia organizzata, addestrata e armata. Ho visto armi, coltelli, catene e spade. Ho sentito colpi di armi automatiche. Mercoledì sera i manifestanti sono stati attaccati da una milizia secondo un piano militare.”

Stando ad altre testimonianze, i miliziani sostenitori di Mohamed Morsi erano arrivati al Cairo mercoledì in tarda serata. Religiosi integralisti, ben armati. Avevano attaccato i manifestanti scandendo gli slogan tipici dei djihadisti.
Gli scontri erano durati sino all’alba. I manifestanti erano stati allontanati dal palazzo presidenziale a colpi di bottiglie molotov e gas lacrimogeni. I sostenitori di Morsi lanciavano i gas lacrimogeni anche contro le forze dell’ordine.

“El Nesr” ritiene che l’Egitto sia oggi nelle mani di un potere che ha liberato dei criminali dalle prigioni, per mandarli a uccidere chi contesta il regime : “Si trattava di djihadisti rientrati dall’Afghanistan, liberati dalle celle in cui erano detenuti grazie a un’amnistia firmata dal presidente Morsi.”

(Fonte : Le Nouvel Observateur.fr)