Mi rendo conto che in altri cantoni, le strutture ospedaliere sono all’avanguardia, mentre noi, in Ticino non riusciamo ad avere la stessa qualità, nonostante l’impegno da parte delle autorità competenti e di tutti coloro che lavorano nel settore. Io ho piena fiducia nei nostri ospedali e non intendo classificarli o paragonarli agli altri perché non credo sia corretto. Si parla da tempo della centralizzazione delle cure specialistiche a Lugano e/o Bellinzona.

Capisco bene che laddove c’è già il Cardiocentro, il Neurocentro, lo IOSI, ecc. il discorso può avere un senso logico… Che non trovo logico però è che, per farsi curare, la gente debba spostarsi « troppo ». Sembra ridicolo, ma ormai siamo abituati ad aver tutto vicino. Inoltre, quando si tratta di salute, credo sia doveroso ponderare ogni minimo cambiamento.

Ci sono pazienti oncologici che per curare le loro patologie, devono spostarsi fino a Bellinzona e magari, non guidando devono utilizzare i mezzi pubblici. Fin qui niente di strano, se non fosse che essendo immunosoppressi, salire su un bus o su un treno, per loro potrebbe essere pericolosissimo.

Se si vuole centralizzare tutto bisogna mettere i pazienti in condizione di poter raggiungere la destinazione, senza problemi e senza costi aggiuntivi. Ci mancherebbe altro! Se no, oltre il danno, la beffa… Non vedo, a questo punto, perché non migliorare ciò che già abbiamo in ogni distretto. Credo che sia più importante regalare comodità a chi ha un cancro o problemi cardiaci piuttosto che a chi deve fare un intervento alla spalla. Ecco perché ritengo fondamentale puntare sullo sviluppo in questo senso, dell’ospedale della Beata Vergine di Mendrisio e La Carità di Locarno. Molti italiani vengono a farsi curare presso i nostri ospedali per cui credo che la zona di confine non sia assolutamente da sottovalutare, anzi.

Creare un grande unico ospedale e trasformare tutti gli altri già esistenti in punti di appoggio a modi pronto soccorso non sarebbe male, ma quanto ci costerebbe ? I trasferimenti (ambulanza, REGA, ecc.) da un ospedale all’altro non costano poco per cui se da una parte ci sarà un guadagno, dall’altra ci saranno un sacco di spese in più che, chiaramente, cadranno sul gobbone degli assicurati/pazienti che si vedranno aumentare ancora (e non se ne può più!) i premi delle casse malati.

Ricordiamoci che la popolazione sta invecchiando per cui mi pare scontato che tutti questi progetti debbano esser valutati in quell’ottica.

Mara Grisoni, Vacallo