Nelle ultime settimane la polizia ticinese ha eseguito l’arresto di diverse persone di varie nazionalità che risiedono nella periferia di Milano. Nelle loro auto vengono trovati attrezzi da scasso e refurtiva, soldi e oggetti di valore che sono poi rivenduti a ricettatori.

Dal portale Infoinsubria.com.

“Si tratta di professionisti del furto che sanno benissimo come muoversi sul territorio. Colpiscono e poi scompaiono.
La situazione è in continuo peggioramento. In molti comuni i cittadini si sono organizzati in ronde notturne.
Polizia e Guardie di confine hanno deciso di applicare la “tolleranza zero”: aumento della vigilanza e blocchi stradali continui, ma i risultati stentano a venire.

Ne sanno qualcosa gli abitanti di Iragna. “Da metà ottobre a oggi, abbiamo subìto una trentina di furti con scasso – dice il sindaco Bernardo Mele – Il fatto più angosciante è che i malviventi agiscono quando e come vogliono… è come se conoscessero esattamente le abitudini della gente”.
Infatti, a Iragna, ma anche in tutto il resto della regione a nord di Bellinzona, i furti con scasso avvengono pure in pieno giorno.
Basta che la casalinga si assenti un’ora per fare la spesa, o che il pensionato si fermi qualche minuto in più al bar: al loro ritorno trovano la casa svaligiata.
Ma le bande “lombarde” non si fanno problemi a entrare nelle case anche in piena notte mentre i proprietari dormono.
“La gente è esasperata e terrorizzata – dice ancora Mele. Alcuni cittadini di Iragna si sono offerti volontari per assicurare le ronde notturne. E’ un modo per sentirsi un po’ meno vulnerabili e nel contempo dare una mano alla Polizia.

Ai microfoni della RSI (il Consigliere di Stato) Norman Gobbi ha garantito che si sta facendo tutto il possibile per ridare serenità alla popolazione, ma da quando le frontiere sono più fluide è sempre più difficile assicurare un filtro e impedire che queste bande di malviventi penetrino in Svizzera.
“La nostra gente non è avvezza a questi fenomeni – dice ancora Gobbi – bisognerà cominciare a dotarsi di stratagemmi come quello di montare le inferiate alle finestre, per difendersi dalla microcriminalità dilagante.”