E’ più che mai incerta la situazione privata e professionale degli impiegati di banca ticinesi che hanno visto i propri nominativi trasmessi alle autorità fiscali statunitensi.
La delicata questione viene evocata mercoledì nell’edizione online del Corriere del Ticino : “Il Gran Consiglio esprime profonda preoccupazione per le conseguenze della decisione del Consiglio federale di autorizzare 10 banche svizzere alla trasmissione agli Stati Uniti di dati di impiegati bancari sospettati di aver aiutato cittadini americani a sottrarsi al fisco.
“Decisione – scrive il Gran Consiglio in una lettera aperta al Consiglio di Stato, spedita mercoledì – condizionata dalla pressione delle autorità statunitensi nell’ambito dell’ormai annoso contenzioso fiscale
Questo provvedimento ha sicuramente toccato anche dipendenti attivi sulla piazza finanziaria ticinese e creato non poche incertezze riguardo il loro futuro sia professionale che privato.”
Il Gran Consiglio chiede al Consiglio di Stato di seguire con “la dovuta attenzione” l’incartamento relativo all’intimazione fatta a cinque istituti bancari …. In essa veniva chiesto, tra le altre cose, di informare anticipatamente le persone interessate sull’entità e sul tipo di documenti che saranno trasmessi, di assegnare alle stesse un termine adeguato per fare valere il proprio diritto d’accesso ai documenti in questione e di avvisarle in caso si decida di trasmettere i documenti in forma non anonimizzata.”