Come preannunciato dal Financial Time (vedi correlati) UBS è stata condannata al pagamento di 1.4 miliardi di dollari alle autorità americane, britanniche e svizzere a titolo di ammenda e di restituzione di benefici illeciti.

Peraltro, la Finma, l’Autorità federale di sorveglianza dei mercati finanziari non ha trovato segni di coinvolgimento delle istanze dirigenti della banca.

I fatti risalgono agli anni dal 2006 al 2010. Diversi trader di UBS avevano chiesto agli impiegati di UBS incaricati di comunicare i tassi d’interesse di annunciare valori più alti o più bassi. Questo nel tentativo di influenzare le cifre dichiarate per favorire le posizioni di negozio per conto di UBS.
Diversi traders perseguivano interessi personali. E’ stato dimostrato che gran parte di queste richieste sono state accettate dia collaboratori responsabili a Zurigo e Londra nella comunicazione del Libor. In pochi casi le richieste dei traders sono state rifiutate,

Un numero importante di queste richieste proveniva da un unico trader che operava a Tokyo tra il 2006 e il 2009. Questo stesso operatore aveva anche chiesto ai collaboratori di altre banche e a intermediari di influenzare la comunicazione del tasso interbancario Libor.

UBS ha annunciato mercoledì che una grossa perdita netta è prevista nel quarto trimestre 2012, principalmente a causa delle ammende e delle spese legali legate allo scandalo del Libor.
La perdita prevista si attesta tra 2 e 2,5 miliardi di franchi.

Nelle sue indagini, la Finma comunica di non aver trovato prova di coinvolgimento di alti dirigenti di UBS nella vicenda della manipolazione del tasso interbancario, né del fatto che questi ne fossero al corrente.