Il presidente russo Vladimir Putin ha indetto giovedì una conferenza stampa di fronte a 1’200 giornalisti, per respingere le critiche contro la sua politica e scagliarsi contro Stati Uniti e partiti d’opposizione.
In seguito si è recato al summit dell’Unione europea a Bruxelles.
L’UE non può accettare lo smantellamento dei diritti civili in Russia, scrive il quotidiano svedese Svenska Dagbladet : “Da quando Putin è stato rieletto presidente, in maggio, il suo potere ha preso forza.
Più che un pugno di ferro sembra essere qualcosa di pernicioso, che passa dal controllo della Giustizia.
In Russia le ONG e altre organizzazioni senza scopo di lucro devono registrasi come “agenzie straniere”. La libertà di raduno è stata limitata.
… Se ne deve parlare, diranno il presidente dell’UE Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, quando oggi a Bruxelles incontreranno il presidente russo. Non sono affari vostri, replicherà Putin.
Davanti ai fotografi, alla fine del summit UE-Russia ci si dovrà aspettare sorrisi tesi, perchè l’UE ha finalmente indurito il tono di fronte alla situazione dei diritti umani in Russia, soprattutto a seguito della vicenda del magistrato russo Sergueï Magnitski [deceduto nel 2009 mentre era in stato di carcere preventivo in Russia].”
Il presidente russo è all’apogeo del suo potere e dunque può solo calare, scrive il portale d’informazione tedesco tagesschau.de : “Putin suona i tasti di uno Stato che si vuole “di diritto” ma che non lo è.
Chi può credere a una coincidenza quando, nel bel mezzo della conferenza stampa che ha convocato 1’200 giornalisti, si apprende che la detenzione in carcere di Mikhaïl Khodorkovski, il più celebre prigioniero russo, è stata ridotta di due anni?
Indignato, Putin respinge le accuse di aver influenzato il giudizio. Il presidente ha dichiarato che il giornalista che ha avanzato questa ipotesi non conosce il sistema giuridico del paese.
… Nessun dubbio. Putin è all’apogeo del suo potere; abile nella dialettica fa autocritica, critica la sua stessa persona, il suo stile politico, lo stile della Russia, basandosi su esempi che illustrano le mancanze in altri paesi. L’esercizio riesce molto bene con gli Stati Uniti.
Le ire di Vladimir Putin durante la conferenza stampa si sono soprattutto abbattute sugli Stati Uniti. Ma anche le relazioni UE-Russia non sono state risparmiate, scrive il quotidiano britannico The Guardian : “Nuvole cupe si ammassano sopra le relazioni tra Russia e Europa, relazioni malmenate da litigi per la politica dei visti, il commercio e l’energia.
Il fatto che il Parlamento europeo abbia anche chiesto di mettere fine alle persecuzioni e agli arresti per motivi politici complica il summit di Bruxelles.
Putin non può ignorare le richieste. Se riesce a tener testa a oltre 1’000 giornalisti per oltre 4 ore, saprà anche persuadersi che non può restare ancora dieci anni al potere. Ma lui stesso si è reso ostaggio della sua fortuna. Un secondo Kursk o un altro disastro nazionale gli faranno perdere la presa, come già sta avvenendo.”