Siamo tutti uguali ma alcuni… sono più uguali degli altri!

 

Viviamo in un mondo dove, purtroppo, essere « qualcuno », significa essere privilegiato. In un momento delicato come questo, in cui molti sono già frustrati per il lavoro, per lo stress o per qualsiasi altro problema legato alla crisi, c’è sempre colui che deve farti notare che sei « diverso » (inferiore è un termine che non mi piace).

La sera dell’ultimo dell’anno, verso le 19, ci siamo recati in centro a Lugano per vedere lo spettacolo di luci e per fare un aperitivo in piazza Riforma. Abbiamo scelto una capannina (il noto proprietario del locale che la gestiva, era lì presente) ed abbiamo ordinato due bicchieri di vino rosso. Il cameriere, ci ha informati sul fatto che poteva servirceli solo in bicchieri di plastica (!).

Io non sono una che fa tante storie, anche perché capisco che nei momenti di caos, in mezzo ad una piazza, il bicchiere di vetro non è l’ideale, ma ripeto, NON C’ERA ANCORA NESSUNO. Ci sono cose che per principio non accetterò mai.

Ad ogni modo, gli diamo l’ok e in due bicchieri della birra (da tre decilitri), ci vengono serviti circa due decilitri, a testa, di vino rosso al prezzo di fr.8.50 l’uno. Probabilmente un ragazzino che voleva prendersi la cioca ne sarebbe stato entusiasta, ma noi no.

Nel frattempo, accanto a noi, c’erano due personaggi pubblici (non dico i nomi solo perché gli farei pubblicità…), che sorseggiavano il loro buon vino, in bicchieri di vetro. Abbiamo fatto dei commenti, facendo notare il disappunto e ce ne siamo andati un po’ infastiditi. Insomma, alle feste campestri vengo trattata meglio e con più rispetto.

Noi siamo persone umili e ci adattiamo a qualsiasi contesto ma non tollero quando c’è un’evidente disparità di trattamento.

Mara Grisoni, Vacallo