Ripensando a come eravamo da giovani, ci rendiamo conto della misura del cambiamento nei nostri gusti, nella nostra persona. Eppure, quando ci proiettiamo nel futuro non ci immaginiamo molto diversi da come siamo oggi.
C’è una spiegazione a questa contraddizione, un fenomeno che gli psicologi chiamano “l’illusione della fine della storia”
.

Il New York Times scrive che uno studio pubblicato nel giornale Science – condotto su 19’000 persone di età tra 18 e 68 anni – mostra come gli individui sottovalutino il grado di cambiamento che interverrà nella loro persona.
“Gli adulti ripensano spesso agli anni della loro adolescenza con un misto di divertimento e di rimpianto – spiega Daniel Gilbert, psicolo a Harvard e co-autore dello studio – Ciò di cui non si rendono conto è che i nostri “io” futuri ripenseranno a noi e sentiranno esattamente la stessa cosa.
A ogni età pensiamo di divertirci su ciò che eravamo per l’ultima volta e a ogni età abbiamo torto.”

Le persone interrogate su quel che saranno tra 10 anni hanno sistematicamente risposto che cambieranno poco.
Questo, secondo gli autori dello studio, è dovuto al fatto che qualunque sia la nostra età crediamo sempre di essere arrivati alla fine della nostra evoluzione personale.
E’ rassicurante credere in questa stabilità, al fatto che non ci diremo più “ah, se lo avessi saputo…” oppure “ah, se lo avessi fatto…”.
Invece, l’idea che le nostre convinzioni e i nostri gusti possono continuare a cambiare è più angosciante e può portare a dubitare di ogni decisione presa.

Un’altra spiegazione del fatto che in futuro non ci immaginiamo molto diversi da come siamo oggi è forse perchè questo futuro è difficile da immaginare.
La spiegazione può risiedere nell’energia mentale richiesta. Predire il futuro chiede più lavoro che non ricordarsi semplicemente del passato. Le persone possono confondere la difficoltà di immaginare cambiamenti personali con una debole probabilità di cambiamento.

Secondo Tali Sharot, neuroscienziata presso la University College London, citata dal The Scientist Magazine, “si tratta di scoperte affascinanti, le cui implicazioni nelle decisioni individuali sono molto importanti.
Le grandi questioni sono indubbiamente il sapere con certezza perchè siamo così sicuri di non cambiare più una volta arrivati a una determinata età e come possiamo modificare questa percezione, alfine di fare scelte più pertinenti per il nostro futuro.”