ELEZIONI ITALIA 2013 – Da quando il 2 dicembre 2012 era stato designato capofila della coalizione della sinistra, Pierluigi Bersani è scomparso dai radar mediatici, lasciando il campo libero allo scontro Monti-Berlusconi.
Eppure, i sondaggi sono d’accordo sulla vittoria del campo di Bersani la sera del 25 febbraio, scrive nella sua edizione online il quotidiano francese Le Monde : “Questo sarà sufficiente per permettergli di governare liberamente? In questa consultazione guidata da un modo di scrutinio talmente complicato e bizantino, ogni ipotesi e ogni calcolo sono permessi.”
“Mentre i suoi due avversari si contendono tutti gli schermi della televisione – scrive Le Monde – Bersani ne sta alla larga. Favorito, può consacrarsi ad altri compiti.
Partito per primo in campagna elettorale, Bersani mantiene il vantaggio acquisito. Mentre Monti e Berlusconi devono ancora costituire le rispettive liste contendendosi le vedette (una campionessa olimpica di scherma per il primo, un ex calciatore del Milan per il secondo) lui ha già presentato la sua, martedì 8 gennaio.
La più grande differenza tra Bersani e i suoi avversari sta nel fatto che lui ha fiducia. Nei suoi rari interventi televisivi assicura che la sinistra vincerà al Senato e all’Assemblea e che lui entrerà a Palazzo Chigi, sede della presidenza del Consiglio, spalleggiato da una solida maggioranza nelle due Camere.
Lasciando trasparire di non curarsi delle strategie usate dai suoi avversari, Bersani mette serenamente in mostra le sue certezze.
Un atteggiamento che può essere bello da vedere e tra un Monti che si presenta dicendo che avrebbe avuto meglio da fare che non sacrificare i giorni della sua vecchiaia per salvare l’Italia e un Berlusconi del quale non si capisce bene se vuole essere primo ministro, ministro dell’economia o forse segretario di Stato per il turismo, gli italiani finiranno per chiedersi se vale la pena votare per candidati che entrano in campagna camminando all’indietro.
Lui, Bersani, il candidato-fantasma, invece ha voglia di fare il suo lavoro e non lo vuole nascondere.