Nello scenario della sostituzione di Marco Borradori in Consiglio di Stato, la Lega dei ticinesi presenterà una cerchia ristretti di candidati ma sul tutto ha idee poco chiare […] La designazione del successore di Borradori sarà comunque una variabile dipendente dalle elezioni luganesi.

E’ quanto scrive Giovanni Galli in un editoriale odierno sul Corriere del Ticino : “Nella sostituzione di Borradori entrano in gioco nodi personali e politici che potranno essere sciolti solo alla luce dei risultati elettorali.
Giuliano Bignasca ha presentato le diverse varianti sul tappeto, arrivando alla conclusione che il prossimo ministro leghista potrebbe essere l’attuale presidente del Gran Consiglio Michele Foletti.
Fra i subentranti ufficiali, nessuno sgomita per andare a Palazzo.
Lorenzo Quadri … è municipale a Lugano e consigliere nazionale. Se dovesse essere rieletto nel Municipio cittadino non avrebbe alcun interesse ad occupare il seggio in Governo.

[…] Nemmeno Giuliano Bignasca ha molta voglia di sostituire Borradori nel governo cantonale, prosegue Galli : “Se Quadri ha poche o punte ragioni per ambire al posto di Borradori, non ne ha molte di più lo stesso Bignasca, che – vale anche per lui il discorso della rielezione a Lugano – a Palazzo governativo, in un contesto ben diverso da quello cittadino, si troverebbe come un pesce fuor d’acqua.
[…] La candidatura di Borradori non è esente da rischi per la Lega stessa (che) per evitare complicazioni al proprio interno, è costretta a vincere per distacco la corsa a Lugano, conquistando tre seggi, con i due uscenti più Borradori.

… La discesa in campo di una macchina da voti come l’attuale presidente del Governo costituisce un grosso atout ed è al tempo stesso l’unica carta che la Lega può giocare per conquistare la poltrona più alta della città.
[…] La designazione del successore di Borradori a Bellinzona potrà essere pacifica o agitata, ma sarà comunque una variabile dipendente dalle elezioni luganesi, dove la Lega concentra i suoi cavalli di razza.”