Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, ha giudicato contraddittorie le raccomandazioni del Fondo monetario internazionale, che predica l’austerità per i paesi in difficoltà pur ammettendo, in parallelo, che troppo rigore frena la crescita.

Schulz, in visita ufficiale settimana scorsa a Lisbona, in Portogallo, si è espresso in risposta a un recente rapporto del FMI, nel quale l’istituzione difende l’inasprimento delle misure di austerità in Portogallo, dove la loro applicazione dovrebbe permettere di realizzare economie per 4 miliardi di euro.

Il Fondo monetario internazionale raccomanda al governo portoghese di ridurre il numero dei funzionari statali e di tagliare gli stipendi a chi mantiene il lavoro.
“Ho preso nota del rapporto del FMI e ricordo ugualmente le sue recenti dichiarazioni sul fatto che le regole dell’austerity fossero errate. Ora sembrano riesumare vecchie nozioni, che un tempo consideravano sbagliate. Propongo al FMI di fare innanzitutto chiarezza su quella che dovrebbe essere la soluzione migliore per i paesi in regime di sostegno finanziario – ha commentato Schulz.
Il responsabile europeo alludeva alle recenti dichiarazioni di Olivier Blanchard, economista capo presso il Fondo monetario internazionale, secondo cui i piani di riduzione dei deficit pubblici in atto in Europa hanno un impatto molto negativo sulla crescita.

Il Portogallo beneficia di un piano di salvataggio internazionale di 78 miliardi di euro, accordato su tre anni nel maggio 2011 da FMI e Unione europea.
In cambio di questo aiuto, il paese si è impegnato ad attuare un vasto programma di rigore e di riforme, che ha portato il Portogallo in recessione.