“E’ quindi molto improbabile che degli alieni siano animati da quella benevolenza che molti sono convinti debbano per forza avere.
Una cosa sembra non essere mai passata per la mente dei cercatori di possibili contatti extraterrestri, ovvero che la natura di questi contatti potrebbe essere alquanto sgradita.”

A questa affermazione, scritta dal blogger Malatempora nel suo articolo “Vita aliena? Probabilmente un problema fuori contesto” (vedi correlati), replica – in maniera volutamente succinta – il Cusi, il Centro ufologico della Svizzera italiana.

“E’ dagli anni 1970 – scrive il Cusi – che l’esercito svizzero e l’aviazione militare svizzera si occupano del fenomeno UFO.
Le indagini venivano catalogate sotto il codice “248-CH”.
Dopo aver ricevuto centinaia di testimonianze e di conseguenza fatto indagini, ascoltato testimoni e redatto rapporti, il Dipartimento federale della Difesa aveva chiuso il dossier 248-CH, essendo giunto alla conclusione che UFO ed extraterrestri non vanno considerati un fenomeno invasivo e non rappresentano, in alcun modo, una minaccia per la sicurezza del paese.

“Se i loro spostamenti fossero frutto solamente di una superiore capacità tecnologica – scrive ancora il blogger malatempora – (e non superano la velocità della luce) questo darebbe al loro viaggio solo l’agro sapore di un esodo…”

A questo proposito, rileva il Cusi è importante precisare che la velocità della luce è riferibile unicamente al nostro spazio-tempo.


Qui di seguito due documenti delle forze armate svizzere, due rapporti di avvistamenti Ufo.
Uno, dell’ottobre 1976, nella regione di San Gallo e il testimone era un agente di polizia. Il secondo rapporto, redatto il 3 marzo 1978 riguarda un avvistamento nella Svizzera romanda, a Payerne.
(pf cliccare sull’immagine per ingrandire)

ch01ch02