Presa di posizione dell’MPS sul lavoro domenicale nei centri commerciali


[commento, fdm] Pubblichiamo con piacere questo comunicato, con il quale l’MPS si schiera con forza dalla parte della legalità, condannando severamente certi escamotages e “patti di paese”. Sembrano lontani i tempi (che noi ricordiamo bene) nei quali la sinistra “rivoluzionaria” (virgolette opzionali) rivendicava il diritto all’illegalità! Questo stesso “diritto” sarà oggi rivendicato dalla “destra commerciale” (che ha ben poco a che fare con la destra)?


1.Il Movimento per il socialismo prende atto delle dichiarazioni del DFE che, negli scorsi giorni, ha ricordato come la procedura da esso avviata sulle infrazioni relative al lavoro domenicale nei centri commerciali sia entrata in una nuova caratterizzata da un nuovo richiamo ai contravventori (in particolare il Centro Ovale e il FoxTown).
L’MPS prende atto che ci sono voluti ben quattro mesi per portare a termine questa fase di “osservazione” di un fenomeno (il mancato rispetto della legislazione sul lavoro domenicale) ammesso dai contravventori e che tutti i ticinesi hanno potuto constatare ogni domenica, visto che questi centri commerciali hanno continuato, imperterriti, a disattendere le disposizioni di legge. Il rilancio della procedura, ci fa sapere il DFE, prenderà ancora diversi mesi e poi, una volta emanata una decisione, i negozi avranno, ancora una volta, parecchio tempo per eventuali ricorsi e procedure ricorsuali ulteriori. Il rischio concreto è di veder passare ancora un anno di totale e ingiustificata illegalità. Una illegalità pubblicamente ammessa, constatabile e constatata da ormai oltre un anno.

2. L’MPS prende atto che, stranamente (lungi da noi qualsiasi illazione), il rilancio da parte del DFE della procedura (con tanto di comunicato pubblico), avviene pochi giorni dopo che Matteo Pronzini, deputato MPS, ha inoltrato una nuova lettera aperta al Procuratore Generale Noseda nella quale si lamentava questa lunghezza delle procedure: una lunghezza che non può non essere interpretata come un tentativo di aggiramento delle disposizioni di legge. Ci chiediamo se in questo cantone, per rispettare delle normali ed evidenti leggi da parte dell’amministrazione preposta a tale compito, si debba sistematicamente far leva sull’intervento della Magistratura.

3. L’MPS ritiene necessaria un’accelerazione delle procedure: vi sono tutti gli elementi per poter emettere subito una decisione e permettere che nello spazio di poche settimane la questione venga risolta definitivamente. Se così non fosse, la popolazione ticinese non potrebbe che giudicare questa vicenda come una conferma di una connivenza tra amministrazione pubblica, potere politico e giustizia con i poteri economici forti implicati in questa vicenda. Se una situazione simile avesse avuto come protagonisti gestori di negozi di Kebab o di pizze al trancio (o di canapa…) la decisione di far rispettare la legge sarebbe già stata presa, manu militari con l’intervento della polizia, da molto tempo (è quanto già avvenuto, ad esempio, a Bellinzona con i negozi di take away che osavano far consumare un trancio di pizza nei loro negozi). I classici due pesi e due misure!

4. L’MPS ritiene che in ogni caso, visto che ci troviamo a fine gennaio e che l’autorizzazione annuale alle aperture domenicali per il centro Ovale di Chiasso sta giungendo a termine, il DFE non deve concedere il rinnovo di tale autorizzazione. È evidente, se ne è accorta l’intera popolazione ticinese, che il centro Ovale di Chiasso non possiede né i requisiti merceologici, né quelli di tipo economico che possano comunque giustificare la concessione dell’apertura domenicale. Sarebbe un primo importante passo verso la soluzione del problema che, a questo punto, dovrà poi investire, sulla questione dell’inesistenze autorizzazione al lavoro domenicale, tutti gli altri centri commerciali che si trovano in una situazione di illegalità (a cominciare dal FoxTown).