In una sentenza pubblicata questa settimana, il Tribunale federale ha decretato che anche il diritto internazionale non imperativo ha il primato sul diritto svizzero.

Nella stessa occasione, esso interviene in un processo legislativo in corso. Tanto questo giudizio quanto la procedura scelta sono profondamente scioccanti. Infatti, il Tribunale federale rimette in questione la democrazia diretta e la sovranità del nostro paese. Il legislatore e il popolo sono messi in disparte. La conseguenza di questa sentenza è un vasto primato del diritto internazionale sul diritto nazionale e l’istituzione in Svizzera di uno Stato giudiziario. Questa interpretazione del diritto permetterebbe ai tribunali addirittura di obbligare l’integrazione della Svizzera nell’Unione europea senza una decisione popolare, bensì  unicamente sulla base dell’evoluzione del diritto.

Il Tribunale federale afferma implicitamente di non sentirsi legato alla Costituzione in caso di conflitto con il diritto internazionale, anche quando si tratta della parte non cogente di quest’ultimo. Le leggi federali e il diritto internazionale sono menzionate allo stesso livello nella Costituzione federale. Ma se andrà nella direzione voluta dal Tribunale federale, in futuro il diritto internazionale prevarrà sempre sul diritto svizzero, quindi anche quando si tratta di disposizioni non imperative. Il diritto internazionale e gli accordi internazionali avrebbero la precedenza sulle decisioni del popolo e del parlamento. La Svizzera dovrebbe così subordinarsi a tutti gli sviluppi del diritto internazionale. I giudici diventano così dei legislatori che interpretano il diritto a favore del diritto internazionale. È uno stravolgimento della concezione del diritto costituzionale ammessa finora.

Il Tribunale federale ha proceduto a questa interpretazione nei considerandi accompagnanti un giudizio che concerneva infatti solo la questione dell’applicabilità diretta dell’articolo costituzionale sull’espulsione. La corte di Losanna interviene così direttamente in un processo legislativo in corso. Essa parte dal principio che un cittadino macedone condannato a una pena detentiva di un anno e mezzo non può essere rimpatriato.

Per l’UDC, questa pratica del Tribunale federale solleva delle questioni fondamentali. I giudici di Losanna violano i principio della separazione dei poteri e si accaparrano un potere legislativo che loro non compete. L’UDC metterà in atto tutto il possibile per assicurare che il diritto nazionale non possa essere spodestato dal diritto internazionale. L’UDC esaminerà le misure da adottare per garantire questo principio.

Unione democratica di centro

[dal sito dell’UDC Ticino]