Il “gran rifiuto” di Benedetto XVI

LA REDAZIONE DE “IL DIAVOLO” COMUNICA

Gli echi della protesta contro una copertina del Diavolo raffigurante Patrizia Pesenti ritenuta volgare, squallida e maschilista non si sono ancora spenti che, la polemica di queste settimane con Il Diavolo al centro dell’occhio del ciclone, s’arricchisce di una nuova perla.

Gli strali che hanno seguito la copertina nata sulla scia dell’abbandono dell’ex-consigliere di Stato, candidata per il PS alle ormai prossime elezioni del comune di Lugano, non sembrano affatto essersi placati. A dimostrarlo un fatto occorso al nostro quindicinale e in particolar modo all’ultimo numero.

Siamo del parere, che i fatti vadano enunciati:

Con un’e-mail del 21 febbraio 2013, la tipografia presso la quale, da anni ormai, Il Diavolo viene confezionato ci comunica che l’ultimo numero del nostro giornale satirico, così com’è, non può andare in stampa. Già. A impensierire chi sta a capo del consiglio d’amministrazione della tipografia, Saverio Lurati, (in rappresentanza dei sindacati) sembra ci sia soprattutto la copertina, incentrata sulle clamorose e del tutto inaspettate dimissioni annunciate da Papa Ratzinger. Una copertina che, com’è tradizione del nostro giornale, si fa beffa della notizia. Lurati ci spiega che ha il serio timore, con il recente clima isterico e forcaiolo, che quella copertina sul Papa possa innescare solo ulteriori controversie. Così, ci comunica che proprio non se la sente di dare il nullaosta per la stampa.

Dopo un attimo di comprensibile smarrimento in redazione decidiamo, nostro malgrado, di cambiare la prima pagina, per non rimandare a data da definire l’uscita del numero successivo a quello della tanto vituperata copertina su Patrizia Pesenti.

Riteniamo la decisione del CdA  del tutto arbitraria visto che va a discapito del diritto di satira e della nostra libertà d’espressione. Un’iniziativa che ha il retrogusto amaro della censura, sulla quale è forse il caso di riflettere seriamente e che, per trasparenza e chiarezza nei confronti dei nostri lettori e non solo, non poteva essere taciuta. Proprio no.

Anche per rispetto alla tipografia con cui lavoriamo da anni, abbiamo deciso di non emigrare, fermo restando che qualsiasi altra ingerenza nella linea editoriale del diavolo ci costringerà, seppur a malincuore, a cambiare stampatore. Per noi la questione si conclude qua, senza strascichi o polemiche, che non intendiamo alimentare. Speriamo solo do poter collaborare serenamente in futuro senza il ripetersi di incidenti sgradevoli come quello sopra descritto.

In allegato la copertina incriminata.

La redazione de Il Diavolo.


NOTA. [fdm]  “Il Diavolo” è ovviamente libero di tentare di farsi pubblicità come meglio crede. La copertina non la pubblichiamo, perché stupidamente ingiuriosa e di cattivo gusto. Il comunicato invece sì.

AGGIUNTA. Il tono vittimistico dello scritto lascia perplessi. In fondo è molto facile provocare un “incidente”. Procedura:
— Allestire qualcosa di impubblicabile
— Ricevere un (obbligato) rifiuto
— Stracciarsi le vesti e gridare vendetta al Cielo: i bacchettoni i forcaioli gli ipocriti la censura eccetera