Con 22 voti a favore contro 20, il Consiglio degli Stati ha accettato martedì il credito per l’acquisto dei 22 aerei svedesi da guerra Gripen, ma manca il voto di un senatore per liberare i 3,126 miliardi di franchi richiesti.

Per togliere il freno alle spese era necessario il voto di almeno 24 Consiglieri di Stato. Solamente 23 hanno dato il loro accordo, contro 19 e 1 astenuto.
Per contestare l’acquisto dei Gripen, che andrebbero a sostituire la flotta dei Tiger, il campo rosa-verde e i verdi liberali hanno potuto contare sull’appoggio di diversi eletti borghesi.

Se non raggiungeranno lo scopo in Parlamento, gli oppositori ai Gripen possono ancora lanciare un referendum contro la legge sul fondo di acquisizione dei velivoli. Il testo è in effetti sottoposto a referendum facoltativo e la sinistra ha già promesso battaglia.
Il fondo dovrebbe essere alimentato per dieci anni, dal 2014 al 2024, prelevando ogni anno circa 300 milioni di franchi dal bilancio dell’esercito.
Il Consiglio Nazionale deve ancora pronunciarsi sul credito e sul fondo di acquisizione. La sua Commissione delle finanze ha già aderito al progetto con 15 voti a favore contro 9.