Il dottor Soldati mi ha scritto nuovamente da Tenerife. E mi ha anche telefonato, per dirmi che il nostro sito gli piace e che sarà lieto di scrivere regolarmente per noi. Oggi prendo la sua lettera e la presento come Editoriale. [fdm]


Caro Francesco,

eccoti, nel prosieguo del nostro scambio unidirezionale di missive, alcune considerazioni sugli accadimenti accaduti nelle ultime ore.

Hugo Chavez ha raggiunto il mondo dei più. All’inizio di carriera mi era fortemente antipatico, di un’antipatia che si è lentamente trasformata in simpatia, quando ho capito che lottava con una discreta efficacia per liberare il suo paese, e con il Venezuela anche il resto dell’America del Sud, dal giogo dell’imperialismo statunitense. Non posso certo condividere le ideologie che per spirito di carità chiamerò “progressiste”, ma per me la non sottomissione di ogni essere umano ad altri esseri umani deve stare nel primo articolo di ogni progetto politico. Sono rattristato dalla scomparsa di questo personaggio.


La camera alta a Berna. Da un po’ di tempo in qua vi si prendono decisioni stupefacenti, la penultima quella di un intelligentissimo rifiuto del conteggio elettronico dei voti, dopo che era stata irrefutabilmente dimostrata l’incapacità dei senatori di contare o far contare con il semplice pallottoliere. L’ultima ieri: hanno votato l’acquisto dei Gripen e subito dopo rifiutato, sempre a strettissima maggioranza, il finanziamento necessario. Alcuni dei membri dell’alto consesso vorrebbe, se ho capito bene, che i 3 miliardi e rotti necessari venissero almeno in parte compensati con risparmi nel resto del bilancio militare. Come dire: ti rinforzo una gamba ma ti azzoppo l’altra. Un sussiegoso Fabio Abate è apparso sullo schermo di Comano per comunicarci di aver votato per i Gripen e contro il finanziamento. Il senatore si è sempre distinto per la sua ostilità viscerale (e direi anche scriteriata) verso tutto quel che odora anche solo lontanamente di UDC-SVP. Immaginati quale potesse essere il voto abatiano quando c’era la possibilità di fare un dispetto a Uli Maurer. Comunque bisogna almeno riconoscere al senatore una coerenza cristallina. Per parte mia resto dell’opinione che l’essere umano può fingere tutto salvo l’intelligenza.


La politica italiana. Già ti ho detto della mia soddisfazione per l’uscita di scena di squallidi personaggi come Fini (in fatto di squallore la sua è gloria imperitura), Casini, Di Pietro e Ingroia. Adesso sento che già stanno suonando le campane a martello per il povero Bersani, che verrà probabilmente sepolto (d)a Firenze. Passerà alla storia come perdente di successo. E`una fine che non mi rallegra, ma neanche mi stupisce. Colpito già nel 1994, quando ancora vegetava nei ranghi subalterni del povero (P)occhetto, dal virus letale dell’antiberlusconismo, ha trascinato una misera esistenza politica dibattendosi disperatamente nelle spire del suo anaconda privato: Silvio Berlusconi, dotato purtroppo di una vitalità che gli ha causato notti insonni e emicranie violente.

Tutta una lunga vita politica all’insegna di un lacerante e terebrante antiberlusconismo, spinto al punto da annebbiargli il cervello anche quando splendeva il sole. Bisogna dargli atto del fatto che far perdere le elezioni al PD come ha fatto lui non è da tutti, e probabilmente pure di nessuno. Adesso anche i cretini (scusami, è una brutta parola: volevo dire “diversamente intelligenti”) capiscono, o dovrebbero capire, che, lo voglia Vendola o no, per l’Italia la sola possibilità di uscire dal pantano è quella di formare un governo di grande coalizione PD-PdL per porre mano alle prime 3 riforme indispensabili e non procrastinabili: modifica della legge elettorale, onesta (sottolineo onesta, perché se non lo sarà alle prossime elezioni Grillo arriverà all’80%) revisione delle norme di finanziamento ai partiti e dei costi della casta, restituzione ai contribuenti dell’Imu pagata nel 2012. Poi subito  nuove elezioni.

Ad ostacolare il tutto ci saranno la nomina del successore di Napolitano, quella dei vari presidenti e presidentucoli di camere e commissioni e Bersani, che non si accorge di essere il primo ostacolo sul proprio cammino, con i suoi accoliti della Direzione del PD: per loro il problema vero e unico dell’Italia è il conflitto d’interessi. Risolto quello, “tout va très bien, madame la Marquise”. Cercano solo il sostegno di Grillo, e sono così diversamente intelligenti che non capiscono che Grillo, che pur vorrebbe allearsi con loro, non lo può fare: ha costruito la sua fortuna sulla lotta per la morte dei partiti e non potrà mai concludere un accordo con qualsiasi partito senza decretare al contempo la propria fine.  Ma, e ritorno ai 3 primi problemi veri di cui ho detto, politici che non fossero in grado di capire che non risolvere questi problemi sarebbe come suicidarsi meriterebbero l’impiccagione preventiva.

Da quel pessimista che sono (un pessimista è un ottimista dotato di lunga esperienza, lo vado ripetendo da anni) temo un’ondata di suicidi.

Gianfranco Soldati