Visto che nei giorni scorsi le eminenze grigie di Wall Street, tra cui anche Warren Buffett e George Soros, hanno drasticamente ridotto l’esposizione verso titoli azionari, ci si chiede come mai la Borsa di New York faccia impressionanti balzi in avanti.

Di recente George Soros ha venduto quasi tutti i suoi titoli bancari, incluse le azioni di JPMorgan Chase, Citigroup e Goldman Sachs.
Il miliardario John Paulson ha scaricato 14 milioni di azioni JPMorgan Chase, chiuso la sua posizione su Family Dollar e Sara Lee.
Warren Buffett ha invece ridotto l’azionario verso società americane come Johnson & Johnson, Procter & Gamble e Kraft Foods.

Malgrado questi preoccupanti segnali, Wall Street è in preda a un’esuberante euforia e l’indice Dow Jones colleziona nuovi record. Mercoledì, per la prima volta nella sua storia, ha addirittura superato la soglia dei 14.300 punti.
Sui listini americani c’è vivacità e ondate di acquisti. L’indice azionario globale di riferimento e l’indice Stoxx 600 Europe viaggiano entrambi ai massimi degli ultimi quattro anni e mezzo.

Ci si chiede come mai, visto che – oltre alla cautela dei guru di Wall Street – l’ultimo sondaggio IBD/TIPP sull’indice dell’ottimismo economico si attesta ai minimi dal dicembre 2011.
Presente tra i componenti del sondaggio, la fiducia sulle politiche economiche di Washington è crollata di -11%. La previsione sui prossimi sei mesi è di -18%.

Il sondaggio parla di “segnali di un’imminente entrata in una fase recessiva”. Inoltre rileva che guardando al calo dei loro redditi su base reale, il 59% degli americani ritiene che gli Stati Uniti siano già in una condizione di recessione.

Diversi analisti hanno messo in guardia circa la continua stampa di moneta da parte della Federal Reserve, quasi 40 miliardi di dollari che ogni mese vengono iniettati sul mercato finanziario, con il rischio sempre più concreto di creare la bolla delle bolle speculative.

(Fonte : Wall Street Italia.com)