Ho_Chi_Minh_Mausoleum-original-5 x

Non sapevo quale immagine inserire.
Poi mi sono detto: perché non il mausoleo di Ho Chi Minh presso Hanoi,
dove l’eroe comunista riposa imbalsamato,
visitato da molti vietnamiti pazienti e da turisti? (fdm)

Come i grandi della storia; lui che, meglio di tutti, ha saputo interpretare le molteplici anime del ticinese medio (anarco-conservatrice, devota, libertina, solidale, individualista) e che, si vocifera, vedeva i problemi due chilometri prima degli altri politici. A uno così è il minimo che si sarebbe dovuto fare e invece niente funeralone, cordoglio massificato, carosello di “coccodrilli” orali e scritti e via. Punto, stop, domani sarà un altro giorno.

Giuliano Bignasca non ha rappresentato il Ticino migliore o peggiore, ha semplicemente capito l’indole dei ticinesi meglio di ogni altro dirigente politico e, coniugandola con i suoi interessi pubblici, ha cercato di imporla a una coalizione di partiti asfittica, limitata, stucchevole e penosa, perennemente a rimorchio dell’economia finanziaria con la quale è disposta a intascare qualsiasi tipo di compromesso. Se si fa eccezione del buon Cansani, amico di ferro dagli anni dell’oratorio Maghetti, non ho sentito nessuna commemorazione degna di tale nome; chissà quante volte Giuliano si sarà girato nella cassa e nella cenere.

Anche dagli oppositori non è venuto granché; ma questa non è una novità se chi ha rimproverato allo scomparso rudezza e autoritarismo si produce poi in censure
mediatiche inappellabili verso i “diavoletti”che gironzolano dentro le mura di casa propria. Insomma è andata così, alla ticinese, e del Nano è restata solo la polvere. Forse perché non ha avuto il tempo di costruire nessuna teleferica che consentisse ai pendolari delle colline soprastanti la città, di venire a fare shopping in centro al modico prezzo di un franco andata e ritorno.

Carlo Curti, Lugano