L’Associazione Liberi Pensatori ha sottoposto ai candidati al Municipio delle varie forze politiche (comuni di Lugano, Mendrisio e Terre di Pedemonte) un questionario riguardante temi d’importanza cruciale per l’associazione stessa. L’avv. Stelio Pesciallo, candidato di AreaLiberale al Municipio di Lugano, ha risposto così.


D O M A N D E    P E R    F U T U R I    M U N I C I P A L I

poste dall’Associazione Liberi Pensatori sezione Ticino


a) Il tema dell’insegnamento religioso nei vari ordini di scuola è sempre di stretta attualità:

1)    Ritiene il principio dell’assoluta laicità della scuola pubblica un valore da salvaguardare?

No: non sussiste nessun valore “assoluto”da salvaguardare nella scuola.

2)    Ritiene ci siano delle interferenze eccessive da parte delle comunità religiose nell’attività scolastica del suo comune?

Non mi risultano interferenze ( per interferenza intendo un atteggiamento illecito , non permesso da leggi o regolamenti).La posizione delle comunità religiose verso la scuola è regolata da specifiche norme che regolano la presenza delle stesse e l’insegnamento religioso.Il timore di “interferenze” verrebbe eliminato se non vi fossero scuole pubbliche ma solo private con libertà di scelta della scuola e quindi dei docenti.

3)    Come si comporterebbe nei confronti di un maestro che insegnasse ai bambini la teoria creazionista al posto di quella evoluzionista?

Ritiene adatto che degli insegnanti di religione utilizzino gli spazi pubblici per insegnare la loro materia, senza corrispondere una pigione?

Sulla prima domanda: Il problema non si pone in quanto il maestro della scuola pubblica deve attenersi ai programmi che dettano la preminenza della teoria “evoluzionista”. Il docente di religione non è evidentemente tenuto ad adeguarsi a questa teoria. In ogni caso il principio della “liberta di insegnamento” che viene costantemente sollevato dal DECS (segnatamente dal capo dipartimento quando si tratta di non rendere obbligatorio l’insegnamento del salmo svizzero nelle classi) dovrebbe potere valere anche in questo caso, altrimenti vi sarebbe una contraddizione. Anche qui se vi fossero scuole non pubbliche il problema non si porrebbe.

Sulla seconda domanda : il riconoscimento della Chiesa cattolica secondo le normative esistenti non giustificano la richiesta del pagamento di un canone di locazione.

b)    Sarebbe pronto a chiedere la rimozione di simboli religiosi in edifici di proprietà comunale o cantonale (scuole, uffici, …)?

No.   

1)    Se sì, le interesserebbe mobilitare una parte della popolazione a sostegno della sua richiesta (petizioni, iniziative, ecc.) ?

No.

2)    Se no, può gentilmente motivare la sua presa di posizione?

Al di là delle credenze i simboli religiosi cristiani fanno parte del nostro retaggio culturale e storico.

c)  Secondo lei è giusto che la Chiesa esprima il suo punto di vista o influenzi il dibattito politico?

Che  “esprimere  un punto di  vista” debba essere visto come ( “indebita”, ritengo di  capire) “influenza” è un assunto non condivisibile e, in ogni caso, illiberale. La domanda è quindi mal posta: la Chiesa può esprimere il suo punto di vista (a questo proposito: la Chiesa esprime anche più punti di vista) ed è ovvio che cerchi di fare passare il suo messaggio.

d)    Ritiene che la Chiesa si esponga troppo nel dibattito politico di questo Cantone?

Vedi sopra: cosa significa per voi “esporsi”? Vorrebbe dire che la Chiesa deve esprimere il suo  punto di vista non direttamente  in prima persona ma per interposta persona? E in tal modo sarebbe accettabile?

e)  È a favore dei contributi politici elargiti dai Comuni alle parrocchie (congrua)?

Nella attuale costellazione sì. La Chiesa ha anche una funzione “pubblica”che   deve in qualche modo essere finanziata. Sarebbe  pensabile in una società libera (che non è la nostra società) che le Chiese abbiano una statuto di diritto privato, come qualsiasi associazione, e che si finanzino da  sole. Ma allo stato attuale dei fatti un simile sistema non é realista.

1) In caso di risposta a favore: riterrebbe ragionevole regolare (per trasparenza) l’imposta parrocchiale sulle normative del Decreto Legislativo sull’imposta di culto delle Parrocchie e delle Comunità regionali della Chiesa evangelica riformata e relativo Regolamento d’applicazione?

Sì.

f) Ritiene che siano da riconsiderare (diminuendoli o abolendoli) i privilegi e le esenzioni fiscali a vantaggio della chiesa (stabiliti in base alla convenzione tra il  Canton Ticino e la Santa Sede del 23 settembre 1884)?

No. Faccio riferimento alla risposta esaustiva del mio collega di lista Paolo Pamini: i privilegi vanno visti alla luce dell’incameramento dei beni di proprietà della Chiesa.

g) Ritiene l’ educazione e la ricerca nel suo Comune dei beni primari, tanto da potervi investire nuove risorse nonostante i deficit degli ultimi anni?

Domanda mal posta:cosa intendete per  “beni primari”? La ricerca non compete ai comuni e l’educazione nella scuola pubblica è regolata da una legge cantonale. Per contro l’edificazione di sedi scolastiche deve essere meno dispendiosa e deve essere garantita a livello di scuola pubblica l’indipendenza nella gestione delle singole sedi scolastiche sulla base del finanziamento tramite un ticket che permetta la libera scelta all’interno della scuola pubblica e tra scuola pubblica e privata.

h) In vari comuni ticinesi si tengono regolarmente attività a sfondo religioso finanziate dal comune. Sarebbe pronto/a a opporsi fortemente a questo sostegno, limitandolo a un mero compito di polizia?

No, sintanto che si riconosce alla Chiesa (cattolica) uno statuto di diritto pubblico.

 

HA RISPOSTO:   Stelio Pesciallo