… e prodotti equivalenti in Ticino. Situazione sotto controllo?
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
Da una recente indagine dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), è emerso che la prescrizione del farmaco Ritalin e prodotti equivalenti è in forte aumento in Svizzera. La percentuale di bambini e adolescenti che hanno assunto il farmaco in Svizzera sarebbe aumentata del 40% dal 2005 al 2008. Il medicamento – usato per curare cosiddetti “deficit di concentrazione e iperattività” (ADHS) – sarebbe prescritto soprattutto ai maschi.
Il problema della somministrazione di questo farmaco (la cui sostanza attiva è il Metilfenidato, sostanza che agisce a livello del Sistema Nervoso Centrale) è che si tratta di un prodotto stupefacente la cui azione è simile a quella della cocaina e delle anfetamine.
Da sempre questo trattamento è visto con sospetto da una parte del mondo scientifico e dagli stessi professionisti della salute (medici, pediatri, psicoterapeuti, ecc). Nella sostanza, la sua indicazione nel trattamento dei disturbi cosiddetti di “deficit di concentrazione e iperattività”, non solo non fa l’unanimità ma vi sono anche molte perplessità relativamente alle modalità con la quale viene posta questa stessa diagnosi (peraltro, per molti medici, dubbia anch’essa nella sua reale dignità clinica e nosografica), per non citare tutte le polemiche e controversie sul piano medico e scientifico relativamente alla durata del trattamento, agli effetti collaterali dello stesso e al venir meno (con il trattamento farmacologico sostitutivo) della psicoterapia e delle pratiche correlate con l’ascolto e l’attenzione da riservare ai giovani pazienti unitamente all’analisi del contesto anche famigliare.
Detto questo, anche in Ticino, questa realtà è ben presente e conosciuta; anzi, sempre più presente e conosciuta, con tutti i dubbi, le preoccupazioni, le ansie, e i quesiti clinici, etici e sociali che tutto ciò comporta. E questo ancor più ora dopo lo studio dell’UFSP che, nelle sue conclusioni, è orientato a porre un freno a questa crescita incontrollata nella somministrazione di questo medicamento.
Detto ciò, con la presente interrogazione, chiediamo al CdS di voler da seguito alle seguenti domande:
- In Ticino si sta monitorando la situazione? E se sì, da quando?
- Quali sono i risultati emersi relativamente alla somministrazione di questo farmaco? In particolare vorremmo sapere quali sono i dati che riguardano questi giovani in trattamento (età di inizio cura, durata della stessa, dosaggi, esiti del trattamento).
- Quali sono le specialità mediche coinvolte nella prescrizione del farmaco?
- Vi sono dei criteri rigorosi, precisi e verificabili per quanto riguarda le indicazioni da rispettare al fine di poter essere autorizzati ad intraprendere un trattamento siffatto?
- I giovani che seguono questo trattamento sono allo stesso tempo seguiti anche dal punto di vista psicoterapeutico e familiare?
- Esiste una commissione scientifica di studio incaricata di valutare questo tipo di trattamento, come pure i suoi effetti nel tempo a confronto con le valide e consolidate alternative classiche che prevedono una presa a carico psicoterapeutica del paziente e della sua famiglia?
Per il Gruppo UDC in Parlamento
Dr. med. Orlando Del Don