Economia e Libertà 
Born to be Free

Mentre i nostri politici si mettono d’accordo su quale debbano essere i culi che scalderanno le poltrone più importanti (cioè più remunerate, da noi) delle due camere del Parlamento, il mondo si sta armando per una guerra valutaria senza precedenti. Iniziamo a guardare come è fatto l’attuale sistema monetario.

Nella maggior parte dei paesi, l’offerta di moneta è sotto totale controllo di un pugno di persone, i banchieri centrali. Hanno il potere di creare moneta dal nulla e obbligare per legge, tramite i politici, tutti noi ad utilizzarla. Creare moneta significa diluirne il valore: se i soldi cadessero dal cielo non avrebbero un gran valore, è un concetto che un bambino di 5 anni non fa fatica a comprendere. Domandatevi perché non vi è concesso stampare denaro falso e capirete quali sono i vantaggi per chi ha il monopolio della stampante.. per i governi significa diminuire il peso dei propri debiti. Se hai un debito di 100 euro e 1 euro oggi vale 1 gallina, allora se domani 1 euro ne vale 0,8, il debito varrà 80 galline, non più 100. In termini reali la differenza c’è, eccome. Ecco il vantaggio di aver debiti denominati in valute fiat. Inoltre, proprio a causa dell’indebitamento generale del mondo occidentale, i consumi interni stanno calando. La guerra è dunque quella per accaparrarsi la domanda dei mercati emergenti. Per farlo, svalutano la moneta, che rende conveniente i propri prodotti.

Le banche centrali, dal 2008 ad oggi, hanno iniettato nel sistema oltre 10 mila miliardi di dollari. Ormai non si tratta neanche più di stampare pezzi di carta con delle parole scritte sopra, ma direttamente di fare click su una tastiera. Ecco il motivo per cui sempre più persone si stanno muovendo per convertire i propri risparmi monetari in oro o metalli preziosi: l’oro e i metalli non si possono creare dal nulla. O, dato che ancora non possiamo pagare la spesa con l’argento, si spostano verso valute stabili, o tutto ciò che possa conservare il valore dei risparmi. D’altronde è la funzione per cui la moneta è emersa nella società.

Top 10   Currencies Versus the US Dollar in 2012

1 New Zealand dollar +8.07%
2 Chilean peso +7.49%
3 Polish zloty +7.04%
4 Columbian peso +6.78%
5 S. Korean won +6.51%
6 Philippine peso +6.47%
7 Mexican peso

+6.21%

8 Singapore dollar +5.85%
9 Brunei dollar +5.76%
10 Peruvian new sol

+4.82%

Come potete vedere nel 2012 le valute che si sono apprezzate rispetto al dollaro americano, sono quelle dei mercati emergenti, tutti poco indebitati ed in crescita. Il vincitore è… il Dollaro Neozelandese (attenzione ai numeri, vanno sempre interpretati. Per ogni valuta andrebbe fatto un discorso a parte, per cui non pensiate di dover fare incetta di pesos colombiani o dollari neozelandesi).

Quella tabella è un chiaro segnale della guerra valutaria pronta a scoppiare: non a caso non vi troviamo il real brasiliano, la rupia indiana o il renminbi cinese, perché i rispettivi Paesi, basando la propria economia sulle esportazioni, sono costretti a svalutare la propria moneta per star dietro a quella del dollaro americano. E se notate non c’è il Franco Svizzero, simbolo di forza e stabilità da sempre, che però ha minato la propria credibilità quando a Settembre 2011, sotto pressione delle aziende esportatrici svizzere come la Netslé, la Banca Nazionale Svizzera ha fissato il cambio con l’Euro a 1,20.

La guerra valutaria parte dalla massiccia svalutazione del dollaro americano, e sta entrando in una nuova fase con le dichiarazioni del nuovo primo ministro del Giappone, Shinzo Abe, che appena insediatosi ha promesso di svalutare lo Yen quanto necessario: “Le manovre dei paesi, in primis l’America, per deprezzare il cambio rafforzeranno inevitabilmente lo yen. È per noi vitale contrastare questa politica”. E l’Euro? Non a caso aumentano le dichiarazioni di esponenti dell’establishment europeo, ultimi il Presidente francese Hollande e Romano Prodi, contro l’eccessiva forza dell’euro.

Tenete sempre a mente le parole di Ludwig Von Mises: “Non c’è modo di evitare il collasso finale di un boom indotto da un’espansione creditizia. La scelta è solo se la crisi debba avvenire prima come risultato dell’abbandono volontario di un’ulteriore espansione del debito o più tardi con la totale catastrofe del sistema monetario coinvolto“.

Ci dicono che la guerra valutaria è l’equivalente di una reazione nucleare incontrollata ed inarrestabile, capace di rendere il mondo totalmente inadatto per le persone libere, che vogliono lavorare, produrre, risparmiare, vivere. Trarne le conseguenze significa comprendere cosa comporta nella vostra vita questa situazione e agire di conseguenza. Un suggerimento: la soluzione non passa dalla politica.

Riecho
Editor EconomiaeLiberta.com