Il leader dei Verdi Sergio Savoia ha scritto una lunga lettera a liberatv, nella quale si esprime nettamente – in situazione di ballottaggio –  a favore di Borradori. Ticinolive ha voluto vederci chiaro e, rapidamente, lo ha invitato nel “salotto buono della destra”. Savoia, che è un coraggioso, non si è fatto pregare e ha risposto da par suo, veloce come il lampo (Speedy Gonzales non era che un misero dilettante!)

Un’intervista del professor Francesco De Maria.


Francesco De Maria  Mi piacerebbe intitolare questa intervista (la avverto che sarò polemico): “Analisi di una lettera”. Quella che Sergio Savoia ha scritto a Marco Bazzi e che fa pensare. Può anche pesare, parecchio. Borradori sindaco? È il Suo sentimento, la Sua scelta? Ma Borradori è leghista e non rappresenta forse la Lega il populismo xenofobo, l’aggressione screanzata dell’avversario, l’intimidazione, insomma una specie di… “impero del Male”? Mi riferisco ovviamente al partito e al suo organo di stampa, e non a Borradori.

Sergio Savoia  Non c’è problema, mi piacciono le domande difficili. Credo sia necessario chiarire che io mi riferisco al caso in cui si arrivasse a un ballottaggio tra Giudici e Borradori. Un’eventualità probabile ma che deve ancora concretizzarsi. In quel caso (e solo in quello) io credo che i nostri elettori dovrebbero convergere su Marco Borradori. Poi, sia chiaro, gli elettori decidono loro, perché ragionano con la loro testa. Il mio invito a votare Borradori non implica, in alcun modo, un’adesione alle tesi leghiste né ai toni del Mattino. Si tratta, in caso di ballottaggio, di scegliere una persona piuttosto che un’altra. Sono sicuro che Borradori porterebbe maggiore sensibilità su temi importanti per noi: il rispetto del territorio, la lotta alla speculazione edilizia, maggior considerazione per i quartieri, la distanza da determinati soffocanti conflitti di interesse e una indiscussa onestà personale. Ciò, lo ripeto a scanso di equivoci, non significa condonare gli eccessi della Lega, che ci sono e sono gravi. Ma nemmeno possiamo dimenticare che noi (e altri anche a sinistra) abbiamo criticato per anni la gestione di Giudici. Mica ce lo possiamo scordare perché di là c’è un leghista. Essere leghisti non può essere una colpa in sé.

Bisogna subito dire che a Lugano i Verdi non presentano una lista per il Municipio. Come mai?

SS  È una scelta razionale, operata dalla sezione luganese. Io l’approvo pienamente. In una votazione come quella che si prospetta avremmo fatto testimonianza. Inutile dire che, non presentando una lista noi, aumentiamo un po’ le possibilità che dei candidati progressisti vengano eletti. Quindi, come vede, ci muoviamo con grande libertà, scegliendo di volta in volta ciò che riteniamo meglio per la Città.

Questo naturalmente lascia parecchi voti liberi. La sua lettera non sarà presa alla leggera, ne conviene? È forse in atto un complotto contro ReGiorgio? (ai monarchi talvolta succede…)

SS  Sarebbe un complotto se avessimo fatto le cose dietro le quinte (e le assicuro che di cosette dietro le quinte in questi giorni a Lugano ne succedono parecchie). Invece io ho detto chiaramente cosa penso, mettendoci la faccia, come faccio sempre. È il mio stile, credo che in molti mi riconoscano il coraggio delle mie opinioni e la trasparenza con cui le esprimo. Gli inciuci non fanno parte del mio DNA.

Giudici è da 30 anni sindaco (in realtà 29). Io stesso ho parlato di un sindaco “eterno”. Lei glielo rinfaccia ma… non è questo un argomento un po’ misero? E se, dopo 29 lunghi anni, LUI fosse ancora il migliore?

SS  Non gli rinfaccio di essere sindaco da 29 anni. Gli rinfaccio di fare da 29 anni la politica che fa. Con la quale noi non siamo d’accordo da… 29 anni (un po’ meno, fuor di battuta, perché 29 anni fa io ne avevo 20 e non mi occupavo di politica, mentre i Verdi non esistevano ancora).

ReGiorgio si presenta ancora una volta davanti all’elettore, forse per ambizione smodata e incapacità di dire “basta”? La mia idea è diversa: per senso del dovere. Senza di lui la lista PLR avrebbe indubbiamente perso. Con lui… chissà. Ho ragione?

SS  Lei ha ragione, nel senso che Giudici porta un plusvalore elettorale indubbio. Ma un partito, specialmente un partito con la ‘panchina lunga’ come il PLRT, deve rinnovarsi anche nelle persone. Se non lo fa, rimanda solo la resa dei conti e tarpa le ali a giovani ‘Giudici’, magari anche più bravi di lui. Ma questo è un problema del PLRT. La lungimiranza non si può imporre dall’esterno.

A suo avviso lo sfidante, sin qui, ha giocato sufficientemente all’attacco?

SS  Secondo me sta facendo bene contro un avversario molto abile.

Quando Borradori avanza argomentazioni del tipo “Il sindaco è un architetto e questo fatto è fonte di possibili conflitti d’interesse, eccetera eccetera”, non tende egli a colpire sotto la cintura? Sono ipotesi, illazioni, accuse non circostanziate. Non è giusto. Che cosa ne pensa?

SS  Secondo me ha ragione. Ed è piuttosto palese, ci sono esempi a iosa in cui gli interessi erano diretti. Intendiamoci, non voglio dire che fossero cose illegali. Ma è indubbio che Borradori questo problema non ce l’ha. Lui farebbe il sindaco a temp pieno. Giudici fa l’architetto oltre a fare il sindaco. È un fatto. Borradori fa quindi bene a portare il tema all’attenzione degli elettori. D’altronde il conflitto di interessi macroscopico del sindaco attuale noi lo abbiamo tematizzato da sempre.

Facciamo un po’ di conti. Borradori è realmente il “nuovo che avanza”? O gli fa comodo lasciarlo credere?

SS  Non è il nuovo che avanza, ovviamente. Ma non è quello il punto. Io non sono un ‘nuovista’. La mia lettera riguarda i contenuti politici della sua candidatura. L’età anagrafica o politica non è mai un argomento. Reagan, a 73 anni, battè Mondale che ne aveva 56. Essere più giovani non basta. Ma non è quello di cui ho parlato nella mia presa di posizione. Io ritengo che Borradori sarebbe, per i nostri interessi, un sindaco migliore, indipendentemente dall’età.

Questa battaglia epocale (enfatizzo, mi piace) – la cui valenza è cantonale – destinata ad assumere il ruolo di spartiacque (rottura definitiva dell’argine in favore della Lega o inizio di un riflusso dopo le vittorie del 2011) potrebbe alla fine essere decisa da appoggi esterni, all’uno o all’altro candidato? Lei vede – siamo ormai in dirittura d’arrivo – un possibile schieramento delle forze in campo?

SS  Non saprei, onestamente. Tutto è possibile. La morte di Giuliano Bignasca è un ‘fattore esterno’ più importante di eventuali ‘endorsement’ di questo o quel partito. Certo che se si arrivasse a un ballottaggio molto ‘tirato’, allora sì, gli appoggi esterni a questo o quel candidato, avrebbero il loro peso. D’altro canto è la natura di ogni ballottaggio. Chi ha sostenuto gli altri candidati al turno precedente, converge su uno dei due rimasti, oppure sta a casa. E decide anche stando a casa. Tanto vale ‘sporcarsi le mani’ e discutere e scegliere attivamente.

3-2-1-1 o 2-3-1-1 siam sempre lì. Lei scorge qualche altra ragionevole possibilità?

SS  3-3-1? Lei ci ha pensato?   [fdm: risposta scioccante, avrà voluto provocare?]

Mancano meno di 20 giorni al voto fatidico. Ci saranno altri colpi di scena (causati dal Destino o dagli uomini)?

SS  Come lei sa, la parte più interessante di ogni campagna sono le ultime due settimane. Gli americani parlano di ‘October surprise’, l’evento finale della campagna presidenziale che può stravolgere il risultato a pochi giorni dal voto. È sempre possibile. Molta gente decide all’ultimo momento.

Mi faccia un rapido commento sul “caso Pesenti”. E ancora: lo choc in casa PS è ormai superato?

SS  Non so, spero di sì. Ma è stato un bruttissimo episodio.

Lei si ricorda di quand’era socialista? Erano bei tempi? E dove vuol portare i suoi Verdi?

SS  Certo che me lo ricordo: non rinnego nulla. Fare politica nel PS è stato un apprendistato fondamentale per me. Il PS è un grande partito popolare con valori cui sono molto sensibile. Semplicemente a un certo punto la mia strada andava da un’altra parte e mi sono accorto che la forza propulsiva del socialismo ticinese si era persa, con elementi di conservatorismo e chiusura che non mi andavano più bene. Dove voglio portare i Verdi? Li voglio vedere al governo di questo nostro paese. Per farlo dobbiamo diventare un partito veramente popolare, capace di ascoltare il paese, proporre i propri temi e le proprie soluzioni anche fuori dal recinto dell’ecologia classica. Un partito che mira a governare non può avere un tema solo. Per farlo occorre che diventiamo un partito nuovo, capace di interessare cittadini che finora hanno scelto altri partiti. Una via che abbiamo, penso coraggiosamente, imboccato.

Esclusiva di Ticinolive. Riproduzione consentita citando la fonte