Caro Francesco,

Ho seguito sullo schermo l’incontro di Bersani e Enrico Letta con il M5S. Penoso vedere e ascoltare il pretendente a Palazzo Chigi e il suo ciambellano Enrico mendicare con dovizia di argomenti la possibilità di governare che manca loro per insufficienza di forza politica propria.

I due capigruppo M5S, signora Lombardi e signor Crimi, si sentono importanti, per la prima volta nella loro vita salgono sul proscenio, a prima vista sembrano compiaciuti, non so se sapranno resistere alla stringente adulazione inflitta loro dai due mendicanti. Per Grillo la situazione si fa difficile. Ha vinto le elezioni, ma adesso sta in Parlamento con un’armata brancaleone, persone inesperte e poco disciplinate che, se cederanno alle “leccature” cui vengono sottoposti, daranno inizio allo sgretolamento del movimento. Ho detto, e mantengo, che il movimento di Grillo non può dare sostegni, né a destra né a sinistra, pena il suicidio politico, per il semplice e decisivo motivo che ha costruito il suo successo sulla richiesta di condanna a morte per i partiti e non può quindi distruggerli e distruggersi sostenendoli. Sapranno i suoi “novizi” dar prova di quella disciplina che è virtù che non ha mai messo piede nelle aule di Montecitorio?

La fine di Bersani si avvicina, come previsto nel rendiconto da te messo in Internet il 6 marzo e che ti consiglio di rileggere. Che il presidente in pectore sia oramai giunto al tramonto mi sembra palese: la fossa se l’è scavata da solo. Per intelligenti che si sia, non si può arrivare da soli a politicizzare in modo così scemo. Qualcuno deve avergli insegnato, e mi domando preoccupato chi possa essere stato; Matteo Renzi? Nichi Vendola? Massimo Dalema? Un bel dilemma! Un dubbio amletico! Ma vedrai, caro amico; alla fine scopriremo inorriditi che è stato Silvio Ber……! Non parlo di “cadavere politico” a vanvera, quando nomino il segretario PD. Conosco la diagnosi: una setticemia letale che cova nel sangue subdola subdola per decenni, ti corrode il fegato e poi esplode brutalmente, quando meno te l’aspetti, questione di ore o al massimo di giorni. A causarla non è uno dei microbi impazziti come quello che causa le meningiti delle giovani reclute, ma un batterio, scoperto nel 1994, dal nome rocambolesco di “staphylococcus berlusconensis”.

Bersani ne è stato affetto già dal 1993 e adesso è giunto alla fase terminale. Quando la sola via d’uscita è quella di un governo con un centrodestra che ha come leader indiscusso proprio Berlusconi, se sei affetto dal microbo di cui sopra non c’è via di scampo.

Bello l’intervento di Monti in Parlamento, con l’esecuzione pubblica del povero ministro degli esteri Terzi. Ma meglio ancora la risposta di Brunetta, che ha ricordato a Monti alcune banali ma sacrosante verità. Ho guardato a Monti con simpatia nei primi mesi del suo governo. Poi, progressivamente ma inesorabilmente, ho dovuto cambiare opinione: risparmi, risparmi e ancora risparmi, sempre e solo a spese dei più deboli. Non un euro tolto alla classe politica. Per finire una caduta libera quando immaginava di “salire” in politica. Un servitorello di Bruxelles per me repellente. E dopo la caduta in politica un gran tonfo con l’affermazione, sul Corsera mi sembra, di avere, con il suo movimento fallito, evitato la vittoria del centrodestra alle recenti elezioni: in pratica, di aver favorito la vittoria della sinistra. Mica male per un liberale riformatore. Ha dichiarato di non veder l’ora della fine del suo mandato governativo. Sono sicuro che in futuro rimpiangerà ancor più di aver avuto l’idea malsana di “salire in politica”.

Goldman Sachs rende attenti al fatto che Grillo rappresenta un pericolo per l’Europa. Li ringraziamo allibiti, domandandoci chi abbia dato incarico ad una banca (perché non a un salumiere o a un fruttivendolo?), americana per giunta, di pontificare sui pericoli che corriamo? Alla televisione, non ricordo quale canale italiano, hanno interrogato due signore per avere un commento sull’operato della politica: la vedova di Almirante e la moglie di Bertinotti, due splendide e intelligenti persone. Alla signora Almirante hanno posto questa domanda: “Der Spiegel” (autorevole settimanale tedesco di sinistra) considera che Grillo sia un grande pericolo per l’Europa. Lei cosa ne pensa?”. Ha risposto con un sorriso di chiaro significato, aggiungendo poi: “Insomma, non esageriamo: è solo un comico, e neppure buono!”. Con poche parole ha collocato il buon Grillo nella sua giusta dimensione, dove Napolitano e Berlusconi dovrebbero lasciarlo. Lì avrebbe dovuto lasciarlo anche Bersani, evitando l’umiliazione insopportabile del “gran rifiuto” che ha dovuto ingoiare. Adesso, se vuol realizzare il suo sogno politico, dovrà ingoiare un rospo per lui ben più ripugnante, di nome Silvio. Altrimenti gli resta solo la casa di riposo, politicamente parlando la tomba.

Un’altra signora, la presidente PD Bindi, pezzo da museo archeologico, tace pudibonda. Mi è francamente antipatica, ma è persona intelligente. Rimaner seduta sullo scranno ad osservare impotente il suo Pierluigi dimenarsi come un lombrico infilzato sull’amo deve causarle un prurito da urticaria.

Napolitano ascolta Berlusconi e Maroni, propongono governo di ampia coalizione, primo ministro PD (anche Bersani, in realtà una sfottitura), con PdL, Lega e Scelta Civica. Poi riceve Crimi e Lombardi, grillini. Propongono loro governo. Li trattiene 50 minuti. Tanti, per ascoltare simile insulsaggine o scipitezza che dir si voglia. Due minuti bastavano. I 48 minuti restanti per indurre a ripensamenti? Chissà! Scelta Civica, quella di Monti, dei (politicamente defunti) Casini, dei (desaparecidos) Fini, del duca, scusa, del Luca di Monteprezzemolo, Cordero (in spagnolo agnello) per giunta. Nel quadro attuale tanta buona volontà, con qualche sfumatura altezzosa, causa prima della parziale vittoria del PD, nel complesso fuscelli di insignificante peso.

Per finire il turno di Nichi Vendola. Tante parole di stratosferico livello etico, con la consistenza della coda della cometa sulla quale vola. Visibilmente affranto perché Grillo non ha capito che gli correva l’obbligo morale di aiutare la coalizione di sinistra. Di intese, anche solo tematiche, con il PdL nemmeno si discute. Piuttosto crepi l’Italia con tutti i pidellini. Di concreto, per realizzare il “grande cambiamento” che invoca ogni due parole, solo un benservito a Bersani.

A Napolitano, presidente super partes al Quirinale, ma pur sempre e per sempre comunista nella vita, deve sanguinare il cuore. Se vuole un governo “forte”, di scelte non ne ha. O governo di larga coalizione per cambiare la legge elettorale e far fronte alle impellenze economiche, o subito al voto. L’attuale governo, senza Monti e diretto dalla signora Cancellieri? La costruzione dell’obelisco sulle sabbie mobili? Per poi finire subito al voto?

Da ultimo: a Telekabul, a informare sui fatti della giornata una tale Tiziana Salanti, nel Telegiornale della Berlinguer: che differenza tra le due. Per la Tiziana, sempre che abbia ben capito il nome, un astio antiberlusconiano, una faziosità e un’arroganza insopportabili, spiegabili unicamente con gravi carenze della sostanza grigia.

Cordialmente da Tenerife (ma torno presto!)

il tuo amico Gianfranco Soldati