“Tanti compagni sono diventati grandi conservatori”

“Sì, quei soldi sono soldi del diavolo”

“Paolo Bernasconi? Non lo conosco e non so cosa vuole”

“Lei sputa nel piatto dove ha mangiato!” (oh mamma mia!)

(Tavolo della crisi) “(…) L’obiettivo principale era quello di  illustrare ai presenti (per lo più sbarbatelli neo-laureati in economia che fanno gli yesmen in banca come consulenti)  i metodi per portare in Svizzera senza problemi ancora più soldi frutto di evasioni fiscali all’estero e per pagare meno tasse qui da noi.”

Ho aggiunto quest’ultima citazione in evidenza poiché essa appare nell’odierno “20 minuti”, accompagnato da una replica di Giovanna Masoni.

Dal grande favorito in casa PS risposte divertenti e spietate.
Il professor Francesco De Maria, in evidente difficoltà, vi presenta questa pungente intervista.


Francesco De Maria  La campagna elettorale luganese è incominciata, per voi del PS, in modo inatteso e traumatico: da principio grandi speranze, la dichiarata ambizione al raddoppio, le primarie di Cadro, l’enorme imbarazzo, la reticenza… Sino al brusco (ma non irragionevole) ritiro di Patrizia Pesenti, la “supercandidata” che si è dovuta scoprire non voluta e non amata dai suoi. Era difficile incominciare peggio, non le pare? Adesso la situazione si è normalizzata?

Marco Jermini  Non sono un politico che sfugge alle domande partendo da lontano, girovagando e confondendo l’interlocutore. Quindi per risponderle in modo chiaro fin dall’inizio: sì, è cominciata male, ma la situazione si è ora normalizzata.

Mi permetta tuttavia alcune osservazioni. Patrizia Pesenti è ancora nel cuore di molti socialisti (e non solo) ticinesi. In Consiglio di Stato ha lavorato costantemente -con spirito di collegialità- per quelle fasce di popolazione meno fortunate. È stata molte volte messa nell’angolo, ma la sua “costruttiva pazienza” di fronte all’incedere arrogante degli allora “liberisti pellandiani” ha per fortuna un bel giorno ceduto: si è ritrovata in piazza e nelle strade di Bellinzona con migliaia e migliaia di sostenitori e simpatizzanti. E i codardi sono letteralmente fuggiti  con la coda fra le gambe. Alcuni di loro, in primis Marco Borradori, esprimono ancora oggi perplessità e rimpianto per quella loro improvvida azione. Ecco, per molti socialisti Patrizia Pesenti sarà  sempre il/la socialista che sa dialogare e costruire con gli altri ma che -se oggetto di sgarbo- si ribella e può pungere.

Patrizia Pesenti era una figura che poteva servire molto all’area progressista di Lugano e alla quale io mi ispiro laddove si tratta “di modi di fare e trattare con l’interlocutore politico”.

Il raddoppio pare oggi una chimera. Ma… non lo era già prima?

MJ  La mia risposta chiara alla sua altrettanto chiara domanda è: raddoppiare oggi è molto poco probabile, ma l’arrivo di nuovi comuni e gli eventi delle ultime settimane rendono questa elezione molto particolare e con un risultato difficilmente pronosticabile.  P.es. basterebbe che tutti i socialisti di Cadro andassero a votare, che l’obiettivo sarebbe più vicino! Il raddoppio non era affatto una chimera. Anzi, una lista con Pesenti e accanto a lei una selezione di quei soggetti PS più a sinistra come Stojanovic, Ghisletta, Roic, una selezione di soggetti PS più moderati come il sottoscritto  e  Chiara Orelli,  affiancati magari da un esponente del Partito comunista e uno de I Verdi avrebbe avuto il pregio di coagulare finalmente tutta un’area e promuovere in Città una vera politica d’area progressista. Raddoppiare non sarebbe stato difficile.

Per il PS e il PPD è un’elezione difficile, con i due “pesi massimi” occupati a rubarsi la scena a vicenda: da un lato il vecchio potere, che certamente ha dei meriti, dall’altro i nuovi “pretendenti”, che vorrebbero dedicare al loro Capo scomparso una grande vittoria. Che cosa può offrire il PS al cittadino luganese? Solo tasse?

MJ  Abbiamo visto come sulla scena occupata dai due pesi massimi ci si è preoccupati solo di soldi: LAC, Stadio, NCCL (Campo Marzio), Aeroporto, “Piazza con la foglia di fico”. Cinque progetti con in ballo investimenti vicino al miliardo, tutto da spartirsi –dopo le scaramucce ma chissà poi quando- fra pochi attori davanti a “vino bianco e tarallucci”. Il PS (ma sinceramente anche il PC e I Verdi) a questo gioco non ci sta:  Il PS mette sul piatto attenzione anche ad altri temi come l’alloggio a pigioni moderate, la salute ambientale, la cultura prodotta localmente, lo sport con funzione sociale e non unicamente spirito competitivo, la promozione di attività imprenditoriali redditizie fondate tuttavia su una solida base morale. E laddove sono servite tasse, il cittadino che noi vogliamo proteggere (che è quello delle fasce più deboli) si renderà subito conto che pagando poco in più ottiene tanti servizi utili a rendergli l’esistenza meno problematica.  I soldi per promuovere politiche senza privilegi, ripeto, devono essere presi dove ci sono.

Qual è il “suo” moltiplicatore per Lugano? (sincerità assoluta!)

MJ  Lei mi chiede sincerità assoluta e io le servirò sincerità assoluta, come sono solito fare. Potrebbe essere 70 come 85. Chi lo sa? Dipende da che cosa si vuol dare al cittadino. Io provo grande sdegno per quei soggetti politici che non si esprimono mai sulle uscite da tagliare per far eventualmente fronte ad una diminuzione delle entrate. Questi disonesti e code di paglia che vogliono ridurre il moltiplicatore senza dire prima dove tagliare non sono degni di essere al loro posto. Aggiungo anche che è paradossale sentire municipali uscenti dire che di fronte ad un preventivo con tale deficit bisogna razionalizzare e ridurre le spese: che caracco hanno fatto finora? Hanno ovviamente gestito male le risorse pubbliche, spendendo e spandendo a destra e sinistra della loro greppia. Sincero abbastanza?

Se per la Lega, oggi orfana, dovesse incominciare una fase di declino, quale forza politica se ne avvantaggerebbe di più, “recuperando” voti?

MJ  La Lega ha vissuto del dicotoma Bignasca-Borradori. Un “cattivo” contrapposto ad un “buono”.  Sui temi scabrosi e fortemente populisti (al limite della legalità, p.es. esternazioni razziste, dileggi pubblici) erano soliti uscire in duetto: il “cattivo” all’attacco, “il buono” a tirare i remi in barca. Ora è rimasto solo Borradori, che non sa essere “cattivo” e non riuscirà mai a prendere quel ruolo. E all’orizzonte non vi è nessun altro (Savoia permettendo). La Lega quindi potrebbe essere di fronte ad una fase di declino. Questo declino sarà molto veloce se a Lugano dovesse fallire l’ottenimento di tre Municipali e del sindacato. In caso di declino tutti i partiti trarrebbero vantaggio: chi più chi meno a seconda degli scenari politici locali e puntuali.

Io non so nulla del PS e non ho contatti (a parte il Gianrico che era mio compagno di banco). Può descrivermene la “geografia politica interna”? Le tendenze, le correnti, i clan?

MJ  Io non sono , come altri o altre, un elemento di partito perché, pur essendo tesserato, non partecipo per scelta attivamente da tanto tempo alle riunioni dei diversi consessi. Sono stato sì presidente della Sezione PST di Lugano all’inizio degli anni ’90 e sotto la mia presidenza -in quattro e quattr’otto- si fusero (a testimonianza delle mie qualità di mediazione e di ricerca del consenso) tutte le componenti socialiste (PST, PSA/CSU) in città : ma per il resto ho sempre voluto tenere e tenuto una certa distanza dagli organi istituzionali. La penso un po’ come Renzi: andare a riunioni di comitato o direzione –oggi- è come andare a “fare terapia di gruppo”. Di cui io non ho bisogno!!  Fondamentalmente direi che questo atteggiamento dei singoli (come me) di fronte agli organi di partito contribuisca a creare  le correnti: quella dell’ “establishment” e quella della società civile normale. Ma questo penso valga per tutti  i partiti, che insistono nel mantenere al loro interno strutture obsolete e complesse, impedendo così ai nuovi (giovani e meno giovani) di farsi vedere e avere successo politico prima di aver speso un pacco di tempo e soldi. All’interno dell’establishment non vi sono nel PS –a mente mia- correnti politiche che vanno oltre una sana dialettica, ma certamente vi sono singoli o gruppi di persone che di volta in volta –a seconda dei temi- si schierano per uno o per l’altro. Questo si acuisce in genere durante le elezioni: talvolta per colpa di qualche “pirla” (che non fa valutazioni politiche ma semplicemente cerca di trarre vantaggio dall’esporsi per uno o per l’altro candidato).

Che cosa pensa della linea combattiva e provocatoria di un Sergio Roic, costantemente e sfrontatamente all’attacco? La giudica pagante? Le piace?

MJ  La giudico pagante nella misura in cui è espressione di libertà d’espressione e azione da parte dei singoli membri del Partito. È pagante anche dal punto di vista della comunicazione: “duetti stonati” come quello citato sopra possono essere efficaci nell’attirare l’attenzione dei cittadini altrimenti distratti. Certo che bisogna “avere dietro” una strategia concordata e non essere troppo suscettibili.

Perché i socialisti che erano, in tempi antichi, rivoluzionari e romantici, sono diventati i più feroci difensori di certi privilegi acquisiti?

MJ  Il nostro slogan elettorale è: “Sì, per tutti senza privilegi!”. Ci si potrebbe chiedere –seguendo il filo della sua domanda- perché  non “Sì, privilegi per tutti!”.  La mia risposta è che –vista la natura animale e quindi autoconservativa dell’uomo-  i privilegi e i vantaggi saranno sempre acquisiti solo dai più forti e sempre dagli stessi. Ci vuole quindi –per parlare come parlano i saggi economisti- una “forza regolatrice del mercato dei privilegi”!  Questa forza può solo essere una forza morale integra come lo è il PS.  Per quanto riguarda la rivoluzione e il romanticismo, concordo con lei che tanti compagni sono diventati dei grandi conservatori.

Il 2011 (aprile e ottobre) è stato un anno assai infelice per il PS Ticino. Che cosa le fa credere che stia tornando il bel tempo?

MJ  Al mondo non vi sono felicità né dolore assoluti, la vita di un uomo felice è un quadro dal fondale d’argento con delle stelle nere: la vita di un uomo infelice è un fondo nero con delle stelle d’argento (Honoré de Balzac). Bisogna quindi sapersi accontentare.

L’intrattabile anticonformista Savoia vi ha giocato un brutto tiro… Lo condanna?

MJ  Lo condanno nella misura in cui avrebbe potuto dare un cenno delle sue intenzioni anche ai suoi fedeli scudieri, che sono per lo più caduti dalle nuvole dopo aver contribuito a farne le fortune.  Per il resto –al momento- sono affari suoi. Quando avrà scoperto tutte le carte, se saranno anche affari nostri, decideremo cosa fare.

Lei valuta positivamente, nel suo complesso, la politica culturale operata in Città da Giovanna Masoni (mi riferisco qui unicamente a ciò che viene realizzato con denaro pubblico)? È giusto esigere un “ritorno concreto e quantificabile” oppure sono prepotenze da Mattino della Domenica?

MJ  L’accorpamento di tutto quanto già c’era in città nell’ambito della “cultura di consumo” è certamente positivo. Si sono appropriatamente concentrati  sotto un unico tetto  dei contenuti simili.  Il merito di ciò è tuttavia ben lungi dall’essere della sola Masoni. Tutte le forze politiche hanno “seminato” questo concetto sin dagli anni ’90, quando Masoni non era ancora Municipale.

Tuttavia il mio approccio scientifico mi fa pensare che prima di costruire 7 stanze per i direttori e di nominarne già alcuni di essi si sarebbe dovuto pensare anche alla strategie di direzione/gestione e alle modalità finanziamento dell’attività. Alla domanda come si finanzierà il tutto si risponde infatti ora per lo più: si potrebbe fare una fondazione, si potrebbe fare questo e quest’altro. Era meglio pensarci prima. Una cosa è certa: avremo solo direttori amici del sistema.

Infine: la cultura promossa dalla città non deve essere solo “cultura di consumo”. In città si produce cultura popolare e altre forme di cultura  alle quali non viene dato spazio alcuno. Ci si sciacqua la bocca con Finzi Pasca ora, dopo che esso si è fatto un mazzo così da solo per arrivarci. In questa condizione vi sono tante compagnie teatrali, tanti gruppi musicali, tanti altri artisti che non hanno nessun sostegno se non quello “pro domo mea” del Dicastero Giovani.

Lei ha partecipato al Tavolo della crisi ideato e organizzato da Giovanna Masoni? Se sì, come lo valuta dall’interno? Se no, come lo valuta dall’esterno?

MJ  Sì ho partecipato ad una sola riunione, credo la seconda: quel tanto che basta per capire che l’obiettivo principale era quello di  illustrare ai presenti (per lo più sbarbatelli neo-laureati in economia che fanno gli yesmen in banca come consulenti)  i metodi per portare in Svizzera senza problemi ancora più soldi frutto di evasioni fiscali all’estero e per pagare meno tasse qui da noi. La mia valutazione dall’esterno è che il mondo delle banche ha raggiunto un’arroganza che deve essere limitata, perché a soffrirne sarà altrimenti tutta l’economia Svizzera.

A suo avviso, quale livello di consenso personale potrà raccogliere a sinistra Giovanna Masoni? Saranno voti determinanti per lei?

MJ  Ho tante qualità ma non quella di pensare con la testa degli altri. Potrei però –nel caso in cui risultassi io fra gli eletti socialisti in Municipio- influire sul livello di consenso per uno o per l’altro candidato in caso di ballottaggio (e fra gli scenari ci potrebbe essere anche quello con Masoni). Dal PS non si otterrà nulla se l’interlocutore non si impegnerà pubblicamente a sostenere la politica PS in favore delle fasce più deboli della nostra popolazione (alloggio, ambiente, ecc.).

Secondo lei un banchiere può essere socialista? In caso di risposta affermativa, che aspetto potrebbe avere?

MJ  Sì, ci sono infatti banchieri socialisti. Hanno l’aspetto e le caratteristiche di una persona normale che rigetta però ogni iniziativa che porta nocumento anche ad un solo altro cittadino di questa terra.

Per un vero socialista certi capitali “in evasione” – che hanno contribuito a far grande Lugano – sono soldi del diavolo?

MJ  Sì, soldi del diavolo. Ora ne pagano tutti le conseguenze, mentre ad arricchirsi sono stati pochi, i “soliti ignoti”.

E adesso che questi soldi… sembrano finiti (esagero, almeno spero!), che facciamo?

MJ  Facciamo lavorare i banchieri e i bancari in esubero in altri settori dell’economia.  Sfatiamo inoltre il mito del bancario, ma anche del fiduciario e dell’assicuratore “grandi lavoratori e pilastri della nostra economia”. Si criticano sempre i funzionari dello Stato, tacciati di lazzaronismo e incompetenza. È noto che nel periodo delle vacche grasse in banca sono entrati anche i più cucù (per usare un eufemismo) e i più lazzari, solo per amicizia e conoscenza. Obietta che lo Stato è mantenuto dai cittadini e le banche no?  Alcune banche fino a prova contraria sono anche nostre, visto che quando fanno un buco lo tappiamo comunque noi cittadini!

Parliamo di grandi opere in Città, è un tema che mi affascina. Demolirebbe il Palacongressi? Che cosa edificherebbe nella grande area pregiata del Campo Marzio? E riguardo al nuovo stadio? E al palazzetto dello sport?

MJ  Palacongressi: non demolirlo, spese minime di restauro, altra destinazione p.es. USI o Cultura popolare. Campo Marzio: Centro Congressuale, Casinò (trasferito da dov’è, con vendita non solo delle azioni ma anche dello stabile) e Hotel: questo senza problemi anche in regime di win-win fra pubblico e privato.  La rimanente superficie mai e poi mai da destinare a residenza di lusso per soli ricchi.  Semmai da usare per metterci altre strutture di utilità pubblica.

Io non sono un politico, no, ma un automobilista sì, e quando in città non trovo posteggio giuro a me stesso: “Socialisti, non vi voterò mai!” Faccio bene?

MJ  Continui a non votarci ma pensi nel contempo ai bambini e agli anziani che sempre in numero maggiore si rivolgono ai servizi sanitari per problemi respiratori o cardiaci dovuti allo scarico della sua macchina. Non dormirà più di notte!

Quale dicastero lei vorrebbe per sé (ma pare siano 19…) in caso di elezione?

MJ  La scuola perché è lì che si può formare una sana coscienza liberale e sociale del cittadino.

Ha partecipato ai funerali di Giuliano Bignasca? (io sì)

MJ  No, ero all’estero. Non ci sarei comunque andato perché non lo conoscevo personalmente. Io poi vado ai funerali per esprimere il mio cordoglio ai parenti rimasti che conosco, non al morto. In questo senso ho espresso le mie condoglianze al fratello Attilio, che ha lavorato senza problemi con me nel CdA dell’Ente Smaltimento Rifiuti (ESR).

Una domanda che non mi fa dormire di notte (e dire che prendo il Temesta). Che cosa vuole veramente Paolo Bernasconi?

MJ  Non lo conosco, mai parlato con lui. Non saprei cosa vuole.

La mia cattiveria finale. Io le dico che la principale attività del Partito Socialista consiste nel far spendere allo Stato i soldi che NON ha. Lei mi confuti, prego! Colpisca pure.

MJ  Lei se non sbaglio era docente al Liceo: sputa nel piatto dove ha mangiato per anni! Perché non ha messo in piedi una scuola privata a Bosco Gurin o in Valcolla invece che “accettare i soldi dello Stato, che non ha”? I socialisti sono grandi e grossi, ma non “ciula”. Io, p.es., se provocato sono come Patrizia Pesenti:  letale! E non tagli una virgola di quello che le ho scritto! Comunque lei mi è simpatico perché accetta il confronto.

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