Su richiesta del presidente italiano Giorgio Napolitano, un gruppo di dieci esperti ha iniziato oggi a elaborare proposte di riforma atte a facilitare la formazione del nuovo governo.

Enrico Giovannini, Giovanni Pietruzzella, Salvatore Rossi, Enrico Moavero Milanese, Giancarlo Giorgetti, Filippo Bubbico, Valerio Onida, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante. Questi i nomi dei “dieci saggi”.
Una scelta che divide le parti politiche. Il deputato del movimento Cinque Stelle Crimi commenta : “La scelta di Napolitano non è altro che un’ulteriore conferma della cecità che ha colpito la classe politica: ancora non ha compreso il risultato di queste elezioni.
La logica partitica si riscontra oggi nei gruppi ristretti indicati dal presidente, che di saggio hanno ben poco e di politico hanno tanto. Altro non sono che la perfetta sintesi della realtà di partito che non vuole saperne di liberarci della sua presenza, ed alla quale gli elettori, con il voto di febbraio, hanno già detto addio.”
Una critica a cui il portavoce di Napolitano replica : “Non sono generici “saggi” ma personalità scelte con criteri oggettivi in funzione del lavoro già svolto e del ruolo ricoperto.”

Designando queste esperti, Napolitano mostra la sua impotenza di fronte alla classe politica romana, scrive il sito d’informazione tedesco Spiegel Online : “La soluzione più probabile sarebbe un governo del presidente, dunque un gruppo che i partiti sostengono perchè ha la fiducia di Napolitano, uomo politico di tutto rispetto.
Ma non sappiamo chi potrebbe prevalersi di un simile prestigio.
… Mesi supplementari di letargia ci attendono. Elezioni anticipate messe in atto dal successore di Napolitano non dovrebbero avvenire prima dell’autunno. I politici statuiti nutrono la speranza che da qui all’autunno il fragore alimentato dal movimento Cinque Stelle sarà calato.
… Da settimane gli eletti italiani fanno senza saperlo la promozione di questo partito. Settimana dopo settimana la politica italiana fornisce nuovi elementi a favore dello slogan del movimento di Beppe Grillo, secondo il quale l’incapacità dell’intera classe politica giustifica la sua bocciatura.”