Nel Marzo 2011, la CNN inviò in Bahrein una squadra di quattro persone, fra cui la giornalista Amber Lyon, per documentare la Primavera Araba. L’equipe riuscì a registrare e produrre dei filmati estremamente significativi che sono poi stati raccolti nel documentario “iRevelation”.

Nel quotidiano britannico The Guardian, Glenn Greenwald così recensisce la pellicola : “Nel reportage, Lyon ha intervistato gli attivisti mentre descrivono esplicitamente le torture subite per mano delle forze governative e i loro familiari mentre raccontano delle improvvise sparizioni dei loro congiunti.
La giornalista parla anche con ufficiali governativi per capire come giustifichino la prigionia degli attivisti. Non mancano strazianti spezzoni in cui le forze di regime sparano sui manifestanti disarmati … questo filmato sul Bahrein è uno dei reportage più crudi sulle repressioni brutali operate dal regime sostenuto dagli Stati Uniti“.

Nonostante il documentario sia stato insignito di numerosi premi giornalistici, nonostante i pericoli sostenuti dai giornalisti e gli ingenti costi di produzione, iRevelation non è mai andato in onda su CCNi (CNN International).
Rifiutando di trasmetterlo, la CNN si è assicurata di non divulgare prove compromettenti sulla propaganda di guerra e la repressione civile da parte di un regime sostenuto dagli Stati Uniti.

Dopo il rientro dell’intera equipe dal Bahrein, la CNN è rimasta senza corrispondenti sul posto che potessero documentare l’escalation di violenza.
Amber Lyon ha ripetutamente chiesto di poter tornare in Bahrein, ma le sua domanda è sempre stata respinta. Ha fatto allora ricorso a degli espedienti, intervistando gli attivisti via skype nel tentativo, come lei stessa dice, di tenere il Bahrein “in the news”.
Nel marzo 2012, la giornalista è stata licenziata dalla CNN con il pretesto di far parte di un “movimento indipendente” con lo scopo di cedere all’esterno i documentari investigativi di proprietà del network.

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(Fonte : Earthaware.wordpress.com)