Soffia la polemica tra il Consigliere di Stato uscente Marco Borradori e il presidente del PLRT Rocco Cattaneo. Polemica legata alle non ancora avvenute dimissioni di Borradori dal governo, a seguito della sua candidatura alle elezioni comunali di Lugano.
Un’elezione in cui il suo duello con l’attuale sindaco Giorgio Giudici prevale su tutto
.

L’edizione odierna del Corriere del Ticino dà ampio risalto al battibecco fra Borradori e Cattaneo, con la hit parade delle loro migliori esternazioni :

Cattaneo rimprovera a Borradori di non avere ancora presentato le dimissioni dal Governo. Borradori replica : “Vista questa insistenza mi viene quasi voglia di neppure dimissionare.”

Cattaneo rimprovera a Borradori di aver usato la sua funzione di Consigliere di Stato per avvantaggiare la propria campagna elettorale.
Borradori risponde : “Nessun funzionario ha lavorato per la mia campagna … io ho solo una collaboratrice personale. Vogliamo ve­dere negli altri diparti­menti? Cattaneo mi sorprende. Non mi sembra lui. Faccia un esame di coscienza. Cosa sta facendo il sindaco e i municipali in carica e nello stesso tem­po in campagna? Non godono per caso di una posizione privilegiata? Le sue so­no sparate a vanvera.”

Cattaneo : “Borradori è scorretto, gioca tra il ruolo di consigliere di Stato e can­didato al Municipio cittadino. Il suo tira e molla per andare a fare il pensionato d’oro al lido di Lugano è inaccettabile.”

Borradori : “Cattaneo è un po’ nervoso e ha la vista annebbiata dalla rabbia. Gli consiglio di essere un po’ più sereno, ma forse è difficile per colui che considera chi in politica non la pensa al suo stesso modo un nemico.”

Cattaneo : ” A noi sta a cuore il futuro del Governo, mentre la Lega e Borradori giocano per un pre­ciso interesse di parte. Io dico di aprire bene gli occhi.”

Borradori : “Dimissionerò prima di conoscere l’esito della votazione e ri­cordo che ho mollato la presidenza del CdS con largo anticipo. Non c’era alcu­na norma che me lo imponeva.”

Cattaneo : “Borradori molla il Cantone in un momento difficile. Trop­po facile. È una scappatoia di comodo. E questa è responsabilità? … la Lega, oggi come oggi, non ha una persona che abbia il calibro per fare il consigliere di Stato.”