La Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno alzato mercoledì il livello di sorveglianza militare di fronte alle minacce di un attacco missilistico da parte della Corea del Nord.

Il livello 2, quello attuale, significa “minaccia vitale” secondo l’agenzia di stampa sud coreana Yonhap, che cita fonti militari.
Anche il Giappone si è dichiarato oggi in stato d’allerta per intercettare qualsiasi missile diretto sull’arcipelago.
Martedì le basi di lancio di missili Patriot erano state posizionate nel centro di Tokyo e tutt’attorno alla capitale giapponese. Batterie di sistemi d’intercettazione sono state anche disposte sull’isola di Okinawa.

L’amministrazione statunitense sottolinea come le immagini satellitari mostrino che Pyongyang ha terminato i preparativi per il lancio dei suoi missili nucleari. Si tratta di missili Musudan a media gittata, capaci di percorrere 3’000km con un carico normale e fino a 4’000km con un carico leggero.
Principali obiettivi sono la Corea del Sud, il Giappone e l’isola di Guam, dove vi sono importanti basi militari statunitensi.

L’ammiraglio statunitense Samuel Locklear, comandante delle forze americane nel Pacifico, ritiene che la Corea del Nord abbia spostato un numero importante di missili Musudan sulla costa orientale del paese. Due di questi missili sarebbero pronti per essere lanciati, fra oggi e il 15 aprile.
Il governo di Washington teme che l’attacco nord coreano avvenga senza l’invio di un avvertimento standard agli aerei commerciali e alle navi, per invitarle a stare lontano dalla traiettoria.
Lo stesso timore è stato espresso dal ministro sud coreano degli affari esteri.