Considerata la situazione reale, a mio avviso catastrofica, in cui si trova il cantone Ticino, dove l’impiego di personale frontaliero ha ormai raggiunto le 60.000 unità (delle cifre “ufficiali” non mi fido più da un pezzo), propongo di modificare la composizione del nostro Governo in vista delle prossime elezioni cantonali dell’aprile 2015.

Suggerisco di ridurre a quattro i consiglieri di Stato ticinesi, inserendo nell’esecutivo cantonale un esponente della vicina Lombardia, possibilmente frontaliero, questo per una questione di “coerenza”!
Proposta surreale e provocatoria?
Guardate voi, sta di fatto che la realtà surreale, scusate l’inghippo, in cui si trova oggi il nostro Cantone è questa e i circa 60.000 frontalieri su una popolazione di 330.000 abitanti in Ticino sono una percentuale altissima.

I ticinesi o i domiciliati hanno sempre meno voce in capitolo, vengono sempre più sovente presi a pesci in faccia ed i giovani senza lavoro, per i quali si sprecano fiumi di parole nei dibattiti, sono sempre più arrabbiati da questo non essere “padrone in casa propria”, che non si spiega e non si giustifica più.
Siamo forse solo padroni di casa per pagare le imposte, usufruendo di sempre meno servizi?

Il fatto poi, da molti invocato quasi come una resa, che il personale frontaliero sia chiamato da qualcuno che è qui in Ticino (magari se va bene “il commenda” lombardo di turno) non cambia di una virgola la situazione ma anzi, fa ancora più imbufalire chi è sottoposto a dumping salariale, disparità di trattamento, licenziamenti per ristrutturazioni “camuffate”, frustrazioni e vere e proprie umiliazioni delle quali leggiamo tutti i giorni.

A cosa serve signora Sadis aver scoperto che in Ticino ci sono “salari cinesi” (ma va?) se poi, politicamente, non si fa nulla per eliminare queste vere e proprie ingiustizie sociali? Datevi delle scadenze per far sì che non si dica e non si scriva più di queste vere e proprie porcherie.
Signor Barenco, quelli come lei (di sinistra?) a furia di combattere il populismo (?) si sono dimenticati completamente del popolo. Bel passo avanti!
Si abbia il coraggio di togliere la maschera a questo inaccettabile teatrino che in Ticino sta creando sempre più tensioni sociali e situazioni drammatiche e si facciano vedere le cose come realmente stanno, si dica chiaramente chi comanda davvero, non certo la politica, inserendo nella composizione del futuro Governo ticinese un esponente della vicina Lombardia, rigorosamente frontaliere.
Sarà così garantita, anche ufficialmente, la rappresentanza delle quasi 60.000 persone che ogni giorno lavorano in Ticino (grazie ai disgraziati Accordi Bilaterali che qualcuno ha votato in Ticino e cioè: PLR, PPD, PS e Verdi!)) e chi se ne frega dei ticinesi e dei domiciliati; di fatto in Ticino oggi comandano tutti all’infuori dei ticinesi. Grazie per averci ridotto così!

Togliamo finalmente quell’immagine ipocrita di facciata, unita a una buona componente di ignavia di alcuni nostri politici e diamo alla gente la visione reale di come è messo (male) questo Cantone.
Non so se si sia capito bene il senso di questa mia “proposta surreale” e ovviamente provocatoria, ma di sicuro siamo al paradosso: in Ticino non ha più molto senso, purtroppo, avere un passaporto svizzero, comportarsi in modo corretto, svolgere un regolare apprendistato, procedere negli studi superiori per poi arrivare, con tutto l’entusiasmo del caso, in un mondo del lavoro che è quello del nostro Cantone, e cioè surreale e fuori controllo.
Sono questi i veri e tragici problemi del Ticino e non la falsa morale codificata che qualcuno sta sventolando, ogni santo giorno in modo uggioso nel tentativo, palese, di spostare l’attenzione dai fallimenti dei cosiddetti “responsabili”.

Signor Bernasconi, parli di dumping salariale, di salari da fame per i ticinesi, di situazioni drammatiche per alcune famiglie ticinesi e domiciliate e non di fregnacce!
Per rimediare a questa situazione quasi catastrofica, evitando tensioni sociali non lontane e facilmente prevedibili, non c’è ancora molto tempo.
Fate presto, siamo sempre più fuori controllo!

Donatello Poggi
Biasca