L’ex macchinista della metropolitana e erede designato di Hugo Chavez, il 49enne Nicolas Maduro, ha vinto le elezioni presidenziali in Venezuela, battendo di misura il candidato dell’opposizione Henrique Capriles : 50,66% dei voti contro il 49,07% del rivale.

Capriles, si è rifiutato di riconoscere la vittoria di Maduro. In un discorso durissimo pronunciato poco dopo il discorso di Maduro, ha chiesto un nuovo conteggio di tutti i voti.
“Io non faccio patti né con la menzogna, né con la corruzione – ha dichiarato – li faccio, gli accordi, solo con Dio e con il popolo venezuelano. Se si sommano le oltre 3’000 denunce rilevate dai miei osservatori con i voti esteri ancora da conteggiare, oltre a tutte le altre irregolarità, dalla chiusura delle frontiere alle persone in moto che sono andate in giro a minacciare gli oppositori, qui siamo di fronte a qualcosa di grave.”

La giornata e la serata di domenica 14 aprile sono state molto tese. Le voci di frode elettorale si sono fatte sentire in tutto il paese e il possibile vantaggio di 200’000 voti di Capriles ha alimentato le discussioni.
Anche se il voto in Venezuela è completamente elettronico, le interruzioni di energia elettrica hanno perturbato lo scrutinio in diverse regioni del paese.
L’imparzialità del Consiglio nazionale elettorale è messa in causa dall’inizio della campagna elettorale da parte della coalizione dell’opposizione. Il suo segretario esecutivo aveva chiesto agli elettori di rimanere presso gli uffici di voto per sorvegliare il conteggio delle schede : “Non accetteremo un voto di meno di quelli che il popolo ha dato a Henrique Capriles.”

Con questa elezione, il Venezuela è definitivamente entrato nell’era post-Chavez. La vittoria contestata di Maduro potrebbe essere di breve durata, mentre Henrique Capriles assume definitivamente lo statuto di capo dell’opposizione.