Prima di incominciare, mi smentisco. Non riuscirò mai a prevederle tutte.

Il “partitone” si è impegnato alla morte e si è battuto bene, ma è stato ugualmente travolto. Ha conservato la sua percentuale, anzi l’ha leggermente migliorata. Ma la Lega è avanzata tumultuosamente, “scarnificando” gli azzurri e il PS, i quali – avendo perso il senso della realtà, la politica è sì sogno ma il REALISMO è essenziale – inseguivano fantomatici e quasi patetici “raddoppi”. Il risveglio è stato amaro. Guardate le cifre.

Molta amarezza anche per Giorgio Giudici, che si è battuto con orgoglio e passione per il suo partito. Doveva farlo, era per lui un punto d’onore. I topi abbandonano la nave che affonda, il valoroso capitano no.

Adesso quest’ultima decisione. Se il partito la sceglie solo per prendere tempo, per “tirare a campare”, è certamente errata e negativa; il discorso cambia se sussiste una prospettiva concreta di resistenza. Difficile valutare. Se la mossa si rivelerà un errore, potrà avere conseguenze gravi e peggiorare di molto la sconfitta.

A. Giudici lascia immediatamente dopo il voto. Gli subentra Michele Bertini. Non è accaduto.

B. Giudici viene insediato con il resto del Municipio oggi 16 aprile.

B1. Giudici non affronta il ballottaggio (termine per la decisione: 22 aprile, ore 18). Borradori è sindaco.

B11. Giudici completa la legislatura (3 anni) come semplice municipale.

B12. Giudici, dopo un certo tempo, si dimette. Gli subentra Michele Bertini.

B2. Giudici affronta il ballottaggio.

B21. Lo vince. Giudici è sindaco in una configurazione di minoranza e porta a termine la legislatura.

B22. Lo perde. Borradori è sindaco.

B221. Giudici si dimette dopo aver perso il ballottaggio. Gli subentra Michele Bertini.

B222. Giudici si dimette più tardi. Gli subentra Michele Bertini.

B223. Giudici non si dimette e conclude la legislatura come municipale.

Qualche possibilità mi sarà certamente sfuggita.