In Venezuela, all’indomani dell’annuncio della vittoria di Nicolas Maduro alle presidenziali del paese, le manifestazioni tra filo-governativi e oppositori hanno fatto almeno sette morti e decine di feriti.

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Henrique Capriles, che reclama un nuovo conteggio delle schede votate perchè ritiene vi siano stati evidenti brogli elettorali, ha accusato il governo di aver fomentato le violenze, pur dicendosi pronto al dialogo.
In un’ottica di “responsabilità”, il governatore dello Stato di Miranda (nel nord) ha chiesto ai suoi partigiani di rinunciare alle manifestazioni previste per oggi a Caracas, per non fare il gioco del governo, il quale “vuole la violenza e morti nelle strade”.
Henrique Capriles ha ottenuto, nelle presidenziali di domenica, il miglior risultato mai ottenuto da un candidato dell’opposizione (48.97% contro il 50.75% di Maduro).

Il campo di Nicolas Maduro accusa l’opposizione di colpo di Stato. Il nuovo presidente, che deve essere insediato venerdì, ha addossato “all’opposizione fascista” i morti e i feriti dei disordini di questi giorni e ha promesso il pugno di ferro verso i putschisti, definendo “capricci da borghesi” le richieste di un nuovo conteggio dei voti.
“Se vogliono spodestarmi vengano a cercarmi. Mi troveranno con il popolo e con l’esercito – ha detto Maduro, che ha anche indicato di aver aperto un’inchiesta contro un gruppo di militari sospettati di essere stati in contatto con l’opposizione.